Venezia resta “in bilico”. Mentre il Centro del Patrimonio Mondiale ha approvato la soluzione prevista dal Comune di Venezia per evitare il passaggio delle Grandi navi davanti a San Marco sono tante le questioni irrisolte per la salvaguardia del capoluogo veneto.
“E’ stato riconosciuto il nostro impegno per la salvaguardia di Venezia. – ha affermato il sindaco della città Brugnaro – Nel documento presentato per l’adozione al Comitato del Patrimonio Mondiale si definisce positivamente con un ‘welcome’ la soluzione sulle navi da crociera per raggiungere la Stazione marittima senza passare più per il bacino di San Marco e il Canale della Giudecca, ma attraverso la bocca di porto di Malamocco e il Vittorio Emanuele, facendo accostare nel nuovo terminal di Marghera quelle più grandi, salvaguardando così l’industria crocieristica. Si tratta proprio del progetto già presentato proprio all’UNESCO a Parigi a gennaio 2017, approvato in modo unanime dal Comitatone a novembre 2017 e che è ferma sulla scrivania del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti”.
Altro banco ufficiale di prova per Venezia sarà la prossima sessione plenaria del Comitato per la tutela del patrimonio mondiale prevista per luglio a Baku: in Azerbaigian non saranno prese decisioni definitive ma i commissari UNESCO voteranno un documento che darà ancora un anno di tempo, fino al febbraio 2020, per dimostrare di rispettare le prescrizioni in materia di tutela ambientale, vivibilità e salvaguardia dei beni architettonici.
Lo scorso gennaio il Governo e Venezia avevano risposto alle richieste stringenti del Centro del Patrimonio Mondiale riguardanti soprattutto l’over tourism, lo spopolamento della città e – come già detto – il traffico di transatlantici. Mentre un primo passo è stato fatto con la proposta sulle grandi navi, per le questioni restanti manca una progettualità adeguata: Comune e Comitato di Pilotaggio avranno un anno per spiegare come saranno concretamente tradotte le linee guida del Patto per Venezia e la gestione dei flussi. Nella bozza dell’UNESCO si afferma che “il dossier consegnato include risposte dettagliate. Nonostante ciò, vanno sollevate preoccupazioni per la mancanza di comunicazione attiva dallo Stato. Sulle crociere è stata delineata una strada, ma il cronoprogramma e il progetto complessivo sono ancora assenti e il Mose non è ancora completato”. Il Centro del Patrimonio Mondiale è stato perentorio: “Lo Stato deve fornire una road map dettagliata e vanno chiarite le tempistiche di progressione del Piano di gestione”.