Il presidente dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale, Alessio Pascucci, desidera esprimere a nome di tutti i soci e della dirigenza dell’Associazione grande solidarietà e vicinanza ai Sindaci, alle amministrazioni e ai cittadini di Matera e Venezia che sono alle prese, in queste ore, con i gravissimi problemi portati dalle condizioni meteo avverse.
«Come responsabile della gestione di un sito del Patrimonio Mondiale, quello di Cerveteri, e da presidente dell’Associazione guardo con grande apprensione ai fatti come raccontati dai colleghi sindaci e sugli organi di stampa poiché credo, sapendo di non essere l’unico, che tutto il patrimonio culturale, monumentale e naturale italiano sia perennemente in pericolo. Potremmo anzi dire che ci troviamo tutti “sotto scacco”, visto che non siamo pronti a prevenire le catastrofi naturali né i danni dello scorrere del tempo, così come i rischi di incendio, crollo e potremmo continuare all’infinito. Abbiamo un tesoro che non riusciamo a tutelare in maniera complessiva poiché manca la visione a lungo termine della sua gestione, che non significa solo “turismo” ma include prevenzione, studio e mitigazione del rischio, preparazione di professionalità adeguate. Nell’attendere che lo Stato fornisca le necessarie risorse alle città e ai territori colpiti in questi giorni, da parte dell’Associazione la domanda adesso deve essere una sola: da dove cominciamo per lavorare in maniera adeguata alle reali esigenze del Patrimonio Mondiale?».
«Ciò che è accaduto e sta accadendo a Venezia e a Matera è una cronaca annunciata. Siamo portati a rimuovere in maniera costante il tema del rischio legato ai fattori ambientali e antropici, mentre il nostro patrimonio culturale e naturale è di per sé delicato e ha bisogno di attenzione e cure costanti. – commenta Carlo Francini, coordinatore del Comitato tecnico dell’Associazione – Quella che da sempre è definita manutenzione del territorio e del costruito è ormai una pratica in disuso. Le risorse pubbliche e private sono destinate esclusivamente a interventi importanti e di alto livello, che sono certamente necessari, ma ci siamo totalmente dimenticati di quella che è la matrice essenziale del nostro lavoro: la manutenzione ordinaria. La irreversibilità dei cambiamenti climatici è sotto gli occhi di tutti. Le nostre città e il nostro territorio hanno bisogno di una progettazione nuova e più adeguata rispetto a quello che sta accadendo intorno a noi. Il sistema delle infrastrutture, la rete degli acquedotti, passando dalla rete fognaria fino alle strade: c’è bisogno di ripensare profondamente tutto quanto. L’agenda 2030 delle Nazioni Unite degli obiettivi di sviluppo sostenibile ci danno delle indicazioni precise. In particolare il punto 11.4 dà come obiettivo prioritario la salvaguardia del patrimonio culturale e naturale delle nostre città. Il Comitato tecnico dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale si impegnerà su questo versante, per portare l’attenzione dell’agenda politica e dei colleghi tecnici sugli obiettivi dello sviluppo sostenibile legati al Patrimonio Mondiale. I siti italiani rappresentano l’eccezionale valore universale di questo patrimonio e tutti, dallo stato al cittadino, devono concorrere alla sua conservazione. A nome dei colleghi del Comitato tecnico voglio mandare un abbraccio solidale alla collega di Venezia, Katia Basili, che vive in prima persona un momento così triste per la città di Venezia. Pensiero egualmente vicino e solidale per la città di Matera, che in maniera davvero assurda si trova ad affrontare un disagio così grande proprio nel suo annus mirabilis come Capitale della Cultura Europea, a testimonianza dell’esigenza fondamentale – anche a livello internazionale – che si crei un diverso approccio alla manutenzione del sistema urbano, soprattutto in ambiti delicati come quelli delle città storiche.»