L’esigenza di esplorare i misteri che avvolgono la longevità degli alberi che costituiscono le Faggete Primordiali Patrimonio Mondiale ha ispirato uno studio internazionale, che ha unito diversi gruppi di ricerca europei coordinati da Roel Brienen della School of Geography dell’Università di Leeds (UK) con il patrocinio di National Geographic, volto a scoprire i segreti dell’età degli alberi vetusti.
Un campo misterioso e affascinante al quale i ricercatori italiani del Laboratorio di Dendroecologia dell’Università della Tuscia hanno contribuito con dati collezionati in molti anni di ricerche sul campo, raccolti in alcune fra le più integre foreste vetuste d’Italia.
L’obiettivo del progetto è descrivere la struttura degli alberi vetusti, concentrandosi soprattutto sul faggio in qualità di specie longeva e altamente plastica, per comprendere le strategie di crescita che consentono loro di raggiungere età e dimensioni eccezionali in ambienti così profondamente diversi. Il faggio dà forma a foreste, dai climi montani delle Alpi austriache a quelli appenninici, presentando dinamiche di crescita differenti: dalle faggete vetuste delle Foreste Casentinesi, del Parco d’Abruzzo e del Pollino in cui raggiunge 500-600 anni con individui di dimensioni relativamente modeste (20-25 m d’altezza), fino al limite di distribuzione negli ambienti caldo-aridi mediterranei, come le faggete di bassa quota sul Lago di Bracciano (Oriolo Romano) e sul Gargano, dove sono però capaci di raggiungere i 40-50 m di altezza.
Per indagare al meglio la legge che lega crescita e longevità, i ricercatori si arrampicano “sugli alberi più vecchi d’Europa”, attraverso le tecniche di tree-climbing unite all’approccio scientifico dendrometrico e dendroecologico, raccogliendo dati e campioni biologici per riuscire a creare una mappa completa di ogni singolo albero, ricostruendo così tridimensionalmente la struttura arborea.
I dati raccolti da questo progetto aiuteranno a comprendere al meglio la relazione tra velocità di accrescimento e longevità nei faggi delle foreste vetuste, nonché il loro stato di conservazione in relazione ai cambiamenti climatici.
FONTE: faggetevetuste.it