“Un territorio di pregio. Un sito UNESCO, un luogo di terre incontaminate e di prodotti che rendono famosa la nostra zona nel mondo. Impensabile che qualcuno abbia pensato di trasformarlo in un sito di conferimento dei rifiuti di Roma. Per questo, per evitare un vero e proprio scempio ambientale e salvaguardare il territorio in modo definitivo, così come fatto dal vicino Comune di Fiumicino, abbiamo deciso di percorrere anche altre strade, oltre alle iniziative che hanno visto il nostro comune come capofila di tante altre realtà della Provincia di Roma, tra cui la lettera-appello presentata in Regione e in Città Metropolitana”.
Così Alessio Pascucci, Sindaco di Cerveteri, ha commentato l’approvazione durante la seduta di Giunta comunale di mercoledì 13 febbraio della deliberazione concernente l’Adesione al Biodistretto Etrusco Romano.
Obiettivo della Delibera, porre in atto tutte quelle azioni per la valorizzazione, la messa a sistema e la promozione dei prodotti biologici con particolare attenzione a quelli locali, di sostenere le attività collegate all’agricoltura e alla conservazione della biodiversità.
“Il Biodistretto Etrusco Romano – ha spiega il Sindaco Pascucci, che è vicepresidente dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale – ha funzioni prettamente consultive e non presenta oneri. Anche per questo abbiamo accolto la proposta avanzata dal Comitato Promotore di aderire al Biodistretto, che ringrazio per questa importante iniziativa, un ulteriore tassello nello scacchiere di iniziative messe in atto dall’Amministrazione comunale di Cerveteri per rafforzare in tutte le sedi opportune la tesi sull’inviolabilità delle nostre aree e della nostra città, che non può, neanche nella maniera più remota, diventare la discarica di Roma”.
“Come Amministrazione comunale abbiamo dimostrato di saper raggiungere tutti gli organi competenti per scongiurare un vero e proprio disastro ambientale – ha quindi aggiunto – coordinando una nutrita schiera di Amministratori locali, Sindaci, Assessori, Consiglieri, di Associazioni, Comitati, fino ad arrivare a consiglieri regionali e parlamentari nella sottoscrizione di una lettera-appello con la quale abbiamo portato la Regione Lazio a sancire all’interno del nuovo piano rifiuti che gli impianti che serviranno la città di Roma dovranno realizzarsi nel territorio della Capitale e non in Provincia. La nostra attenzione e vigilanza in materia di rifiuti sarà sempre ai massimi livelli e non ci fermeremo fino a quando non verranno riconosciuti i vincoli all’interno del nostro territorio che impediscono di fatto la possibilità di collocarvi impianti di trattamento dei rifiuti della Capitale”.