La giornata internazionale di “Tocatì, un programma condiviso per la salvaguardia dei Giochi e Sport Tradizionali” ha celebrato nell’edizione 2020, la quinta, l’invio all’UNESCO del Dossier di candidatura. In un periodo segnato da una crisi sanitaria globale senza precedenti, Tocatì resiste, crea ed innova, proponendo alle delegazioni dei cinque paesi del partenariato (Italia, Belgio, Cipro, Croazia e Francia) di riflettere alla prima misura indicata nel programma: la trasmissione dei Giochi e Sport Tradizionali in contesti di educazione formale e informale. Rappresentanti delle comunità ludiche tradizionali, delle Istituzioni della Cultura e dell’Istruzione, della Scuola e della Ricerca si sono cambiato a Verona esperienze, buone pratiche e pensieri: la mattina del sabato è stata dedicata alla presentazione di una narrazione dedicata al tema per ogni paese. Nel pomeriggio, un world-café ha permesso di condividere il lancio di un progetto pilota nella regione del Veneto, sollecitando il partenariato a scambiare esperienze e riflessioni dai diversi terreni di lavoro.
Interessante è stata la ricostruzione dell’iter di candidatura del Tocatì alla Lista del Patrimonio Immateriale UNESCO fatta da Elena Sinibaldi, Focal Point del MiBACT sul patrimonio immateriale, che riportiamo come condiviso sul sito della manifestazione.
Il “Tocatìì, un programma condiviso per la salvaguardia dei giorni e sport tradizionali”, come prima candidatura italiana al Registro delle Buone Pratiche di Salvaguardia UNESCO, condivisa assieme a Croazia, Cipro, Belgio e Francia, coniuga politiche di valorizzazione del patrimonio culturale immateriale, finalità della Convenzione UNESCO 2003 e azioni integrate di sviluppo sostenibile. In tal senso, il programma è stato coordinato e strutturato dal MIBACT, affinché potesse acquisire le caratteristiche potenziali di MODELLO di Best Practice prevedendo attività a breve, medio e lungo termine, quali:
– Trasmissione attraverso l’educazione formale e non formale
– Identificazione, ricerca partecipativa e documentazione di TGS con un approccio basato sulla comunità, promuovendo una prospettiva di salvaguardia
– Abilitazione di un terreno comune di scambio in una rete multilivello
– Protezione e difesa per l’adeguamento del quadro giuridico, migliorando la partecipazione attiva dei CGI alla gestione sostenibile degli spazi urbani / rurali pubblici
– Attività di formazione e sviluppo delle capacità per comunità, gruppi e singoli, nonché ricercatori e studiosi
– Sensibilizzazione e promozione del TSG come ICH, a livello nazionale e internazionale Il tema della trasmissione è di rilevanza particolare per l’attuazione di una coerente salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, poiché attraverso un costante dialogo e coinvolgimento intergenerazionale è possibile assicurale l’effettiva vitalità delle espressioni culturali di comunità. Tale peculiarità, tuttavia, è altresì fondamentale anche per la più generale crescita di consapevolezza nella società civile in generale: emerge sempre più infatti la necessità di una capillare diffusione dei principi etici e culturali che configurano sia il background della Convenzione che il suo indirizzo attuativo.
Uno strumento chiave di tale processo di formazione è rappresentato dal Programma UNESCO di Capacity-Building che proprio nei suoi recenti sviluppi ha lanciato progetti pilota, ad esempio in Europa: in collaborazione con ENCATC (European network on cultural management and policy), sta implementando il programma ‘Learning on intangible heritage: building teacher’s capacity for a sustainable future’ con la finalità di avviare un lavoro strutturato di networking nell’ambito dell’educazione terziaria rilevando come un limitato numero di programmi dedicati alla formazione di professionisti nel campo della salvaguardia del patrimonio culturale immateriale.
Non da ultimo, l’analisi del quadro complessivo degli Overall results framework for the 2003 Convention rileva tra gli indicatori di riferimento anche quello specificatamente indirizzato alla trasmissione ed educazione del patrimonio culturale immateriale “both formal and non-formal education strengthen the transmission of ICH and promote respect for ICH” avente la finalità di consolidare gli obiettivi 4.7 e 11.4 dell’Agenda ONU 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Anche altri indicatori “ICH and its safeguarding are integrated into primary and secondary education, included in the content of relevant disciplines, and used to strengthen teaching and learning about and with ICH and respect for one’s own and others’ ICH” e “post-secondary education supports the practice and transmission of ICH as well as study of its social, cultural and other dimensions” riguardano tutti la trasmissione e l’istruzione ICH, ma ciascuno mette in luce un’area particolare: il primo si concentra sull’istruzione primaria e secondaria e su come l’ICH può rafforzare l’apprendimento, mentre il secondo riguarda l’istruzione post-secondaria, in particolare quando tale istruzione mira a rafforzare la pratica e la trasmissione e sullo studio del ruolo dell’ICH nella società.
Ne risulta come il quadro complessivo di progressiva attuazione della Convenzione UNESCO 2003, rispetto ai temi della trasmissione ed educazione, individui 3 livelli di applicazione principali: 1. Formazione di coloro che sono coinvolti nella salvaguardia e gestione del patrimonio culturale immateriale 2. Apprendimento del patrimonio culturale in sé 3. Programmi e attività delle politiche educative.
Fra gli interventi, riportiamo quello di Giorgio Paolo Avigo e Giuseppe Giacon, Associazione Giochi Antichi, dalla quale prende le mosse il processo di candidatura. “AGA ha attivato, con il programma-festival Tocatì, un percorso di consapevolezza delle comunità. Fin dalla nascita del movimento, i giocatori e le giocatrici sono al centro di questa esperienza. Nella sua volontà di salvaguardare, talvolta rivitalizzando, i Giochi Tradizionali l’associazione ha portato nelle scuole giocatori e giocatrici. Durante questi anni, AGA ha raccolto esperienze e voci di tante comunità nell’ambito della trasmissione di GST. La riflessione di questa mattina apre domande e prospettive. – si chiedono dall’Associazione – Come possiamo, nel rispetto della comunità, del corpo insegnanti e dei ragazzi, entrare con le comunità nelle aule e percorsi educativi? Se fino ad oggi AGA ha avuto a che fare in prevalenza con gli insegnanti di educazione fisica, oggi ci interroghiamo sull’importanza di aprire il percorso di trasmissione alle diverse materie e discipline progettando momenti di formazione degli insegnanti sui temi del patrimonio ludico tradizionale in quanto patrimonio culturale dei territori, con il contributo di professionisti del patrimonio e dell’educazione. Come costruire nuove ed efficaci comunità educanti, che mettano al centro le comunità ludiche tradizionali e più in generale le comunità culturali?”.
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Fonte: tocatì.it