Il Piano di Gestione è attualmente lo strumento di tutela e valorizzazione ideale per i siti italiani del patrimonio UNESCO. Quello varato dalla città di Siena lo scorso settembre è sicuramente un piano complesso e impegnativo, ma fortemente voluto e condiviso dalla città e – in generale – da tutti gli stakeholders del territorio.
Abbiamo quindi chiesto all’assessore all’Urbanistica del Comune di Siena, Stefano Maggi, quali sono i punti di forza e le criticità del Piano di Gestione della sua città.
Il vostro Piano di Gestione è nato dalla forte collaborazione fra l’amministrazione e la cittadinanza. Qual è stato l’apporto dei cittadini e quali strumenti avete utilizzato perché i senesi dicessero la loro in merito al Piano?
Il Piano di Gestione scaturisce da un articolato programma di attività basato su incontri con i referenti comunali, riunioni di approfondimento con i portatori di interessi sia pubblici che privati e confronti intermedi con il Comitato di Pilotaggio. Nel loro insieme, tali attività hanno consentito di approfondire quanto già sviluppato dall’Amministrazione Comunale e dai singoli soggetti, di confrontarlo e di condividerlo e, infine, di mettere a fuoco la complessità e la varietà delle problematiche che convergono sul centro storico. Gli incontri programmati hanno inoltre consentito di analizzare in modo approfondito la realtà attuale, il contesto territoriale ed economico-sociale, determinando anche un elevato grado di consapevolezza e di condivisione, che è condizione necessaria per poter gestire in modo efficace un Piano così delicato e complesso.
Il ruolo ricoperto dall’attività partecipativa all’interno dell’intero processo è stato quello di mettere in relazione tutte le realtà interessate, i diversi interlocutori, accogliendone proposte e indicazioni per l’individuazione delle strategie e delle azioni di intervento.
In sintesi, l’attività è stata orientata ai seguenti obiettivi principali: coordinare le azioni in atto nel centro storico, stimolando l’interesse nei confronti dell’iniziativa, evidenziando i riflessi positivi di carattere economico, sociale e urbanistico-territoriale che potranno derivarne per l’intera collettività cittadina; favorire scelte condivise tramite il reperimento dei diversi punti di vista; contribuire ad accrescere le conoscenze, la diffusione di prassi e metodologie innovative e lo scambio di esperienze reciproche ed aumentare la consapevolezza e la conoscenza delle problematiche locali creando una visione d’insieme.
Operativamente, è stata avviata un’attività di natura documentale, articolata in una prima parte conoscitiva (analisi, impostazione e individuazione delle finalità), e in una seconda parte progettuale (impostazione strategica, contenuti progettuali e definizione dei criteri di tutela); tale attività è stata affiancata a un lavoro di tipo partecipativo, svolto sia all’interno dell’Amministrazione Comunale (Giunta Comunale e Sindaco, Uffici interessati) che con soggetti esterni (comitato di pilotaggio, contrade, istituzioni culturali, soggetti economici, cittadini).
A seguito della definizione del “Documento preliminare del Piano di Gestione” presentato al Comitato di Pilotaggio, sono stati elaborati approfondimenti e zoom specifici su vari temi particolarmente di rilievo per la città e per la vita del centro storico. A partire dal mese di Ottobre 2015 il Comune ha quindi attivato la fase di condivisione del documento preliminare del Piano di Gestione, ossia la divulgazione dello stesso ai soggetti istituzionali maggiormente rappresentativi nel contesto cittadino. Il ruolo ricoperto dall’attività partecipativa all’interno dell’intero processo è stato quello di mettere in relazione tutte le realtà interessate, i diversi interlocutori, valutandone proposte e indicazioni; con tale attività si è potuto definire e delineare con esattezza le strategie e le azioni di intervento fino ad allora individuate dall’Amministrazione Comunale.
Il Comune di Siena ha quindi convocato quattro focus group di discussione in cui ha illustrato la documentazione prodotta e recepito i contributi da parte dei presenti. Per promuovere la condivisione con i cittadini, il documento è stato pubblicato sul sito web del Comune, richiedendo contributi da parte della cittadinanza, inoltre è stato organizzato un incontro pubblico di discussione. Sono arrivate a mezzo mail moltissime osservazioni e suggerimenti da parte dei cittadini che hanno contribuito attivamente alla stesura di ulteriori obiettivi strategici.
L’attività partecipativa si è quindi conclusa nel dicembre 2015 con l’approvazione del Piano di Gestione 2015-2018 da parte del Comitato di Pilotaggio.
Quali sono le criticità conclamate per una città come Siena nella gestione del sito UNESCO, da quelle economiche a quelle meramente gestionali?
Tra le potenziali cause che determinano fattori di rischio per il sito, quella principale è sicuramente quella legata al grosso flusso turistico che la nostra città vive tutto l’anno e che comporta ripercussioni anche ai cittadini che ci vivono, a seguito di questo è necessario individuare alcune azioni d’attenzione che tengano conto dei seguenti elementi: la gestione dei visitatori (uffici informazioni, itinerari e percorrenze, orari di visita, proposte culturali da relazionare alle visite guidate, calendari differenziati), la segnaletica (cartelli informativi di prima accessibilità, punti d’informazione, segnaletica storica, turistica, culturale), la ricettività (alberghi, agriturismi, ristoranti, artigianato storico locale), la gestione degli eventi (spettacoli e rassegne di musica, teatro, poesia, cinema nel contesto di luoghi noti o minori della provincia di Siena), la rete dei trasporti (parcheggi, trasporti pubblici, mobilità dolce), la manutenzione dei monumenti storici, la valorizzazione delle valli verdi all’interno del centro storico e il proliferare di catene commerciali.
Questi punti di maggior attenzione servono per l’analisi e lo studio degli obiettivi che sono stati inseriti nel Piano e che sono serviti per comporre le nuove azioni al fine di migliorare e conservare le caratteristiche storico-architettoniche della città pur stando al passo con i tempi.
Oltre a questi elementi fondamentali negli ultimi anni c’è stata anche la crisi economica che ha portato a uno spopolamento dei residenti del centro storico verso la vicina periferia con il rischio di “museificazione” del sito, si è infatti creata così una mutazione dell’identità della popolazione stabile, che ha portato una diminuzione del senso di appartenenza degli abitanti alla città. Questo ha comportato una minore attenzione per la salvaguardia del sito lasciando abbandonate parti, luoghi e spazi che potrebbero ridare vita a zone del centro rivalorizzandone i contenuti e la storia.
Quali benefici reali porta per la città di Siena essere un sito UNESCO?
Il centro storico di Siena è stato inserito nel 1995 nella lista dei siti Patrimonio Mondiale dall’Unesco. Il riconoscimento rappresenta un innegabile elemento di prestigio e sancisce una responsabilità ulteriore per i soggetti che partecipano a vario titolo alla gestione del sito.
L’iscrizione nella lista del Patrimonio dell’Umanità non deve essere considerato un punto d’arrivo, bensì una linea di partenza, un preciso impegno per la salvaguardia, la valorizzazione, la conservazione e la fruizione del centro storico da parte di tutta la collettività.
Il centro storico della città di Siena rappresenta, per le sue caratteristiche urbanistiche e architettoniche, una testimonianza della creatività dell’uomo e un’espressione concreta delle sue capacità artistiche ed estetiche. La struttura della città di Siena è peculiare e del tutto unica: l’Unesco l’ha definita un capolavoro di dedizione e inventiva in cui gli edifici sono stati disegnati per essere adattati alla struttura urbana e al paesaggio culturale circostante. La presenza di ben tre dei requisiti di straordinarietà che rispondono ai criteri stabiliti dalla Convenzione sul Patrimonio Mondiale: rappresenta un capolavoro del genio creativo umano, mostra un importante interscambio di valori umani in un lasso di tempo o in un’area culturale del mondo, riguardo agli sviluppi dell’architettura o della tecnologia, delle arti monumentali, dell’urbanistica o della progettazione del paesaggio ed è un eccezionale esempio di edificio o complesso architettonico o tecnologico o paesaggistico che illustri uno o più stadi significativi della storia umana.
Quindi il valore da preservare e da assicurare alle future generazioni non è solo quello della fisicità del luogo e del significato artistico che esso rappresenta, ma anche “l’interscambio di valori umani” che hanno dato luogo nel tempo alla forma urbana e sociale di Siena. Il rimando alla cultura immateriale della città è dunque immediato. Il Sito Unisco ha portato novità importanti in tema di progettazione ed ha aiutato a prendere coscienza delle proprie peculiarità.
I primati della città per quanto riguarda la qualità della vita, riconosciuti e riconfermati anche recentemente da autorevoli organismi indipendenti, attestano il positivo risultato delle scelte lungimiranti compiute per uno sviluppo che punti all’eccellenza in campo culturale e scientifico, all’ulteriore miglioramento della qualità ambientale sia del centro che delle periferie, alla creazione di un sistema-turismo innovativo, basato anche sulla valorizzazione del patrimonio eno-gastronomico, sulla diversificazione dei flussi turistici e sulla scoperta degli angoli nascosti della città. La continua opera di manutenzione e conservazione, fanno di Siena uno scrigno prezioso di testimonianze del passato.
Il Piano di Gestione è effettivamente uno strumento reale, efficace, per programmare le azioni necessarie a salvaguardare e implementare le ricchezza della città?
Il Piano rappresenta il documento che informa sullo stato dei beni culturali, identifica i problemi da risolvere per la conservazione e valorizzazione, seleziona le modalità per attuare un sistema di azioni, spinge a una politica di sviluppo locale sostenibile di cui valuta, con sistematicità, i risultati.
Il Piano non è tuttavia uno strumento centralizzato di progettazione sociale, ma piuttosto un insieme flessibile di regole operative, di procedure e di idee progettuali, che coinvolgono una pluralità di soggetti, in grado di evolvere e di recepire aggiornamenti e modificazioni con il cambiare delle circostanze e l’evoluzione dell’ambiente al quale si rivolge.
Il Piano specifica, per il primo triennio di operatività, le azioni ed i progetti prioritari che saranno avviati per il perseguimento della propria missione.
Le azioni intraprese mirano complessivamente non solo alla tutela e alla valorizzazione dell’aspetto fisico dell’edificato o dei reperti della tradizione, ma anche alla definizione di idonei strumenti e misure in grado di rispondere alle concrete esigenze di amministratori, società civile e operatori di settore.
Le linee strategiche individuate dal Piano di Gestione sono il Piano di azione per la tutela, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio, il Piano di azione per la sicurezza dell’ambiente urbano, il Piano di azione per la ricerca e la conoscenza, quello per la valorizzazione culturale (turismo) e quello per la mobilità
Dalla struttura del Piano, scaturisce lo sviluppo dei cinque piani specifici sopra indicati. Oltre a definire obiettivi e strategie per ciascun asse strategico, è stato necessario dettagliare i Piani di Azione, nei quali a partire dalle strategie definite vengono esplicitate le azioni operative (progetti) per il conseguimento degli obiettivi stabiliti. In particolare, per ogni azione, nell’ambito di ogni piano vengono definiti i contenuti (cosa); i soggetti prioritariamente responsabili e quelli coinvolti direttamente o indirettamente (chi); le risorse necessarie (come); la programmazione e la tempistica relativa (quando); le ricadute attese (perché).