Siglata la convenzione tra la Reggia di Caserta e il Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” per la collaborazione nell’ambito della ricerca, restauro e conservazione preventiva.
Questa mattina il Direttore della Reggia e il Presidente del CCR La Venaria Reale hanno firmato una convenzione triennale che prevede la collaborazione tra le due Istituzioni per attività di ricerca e restauro nell’ambito della didattica del corso magistrale di laurea in Conservazione e Restauro dell’Università di Torino, che ha sede presso il Centro.
Le attività, che partiranno a breve, riguarderanno il restauro di opere appartenenti alle collezioni della Reggia e che saranno oggetto di tesi di laurea degli studenti di Venaria.
Si prevede inoltre di attivare una collaborazione relativa ai monitoraggi ambientali e conservativi delle opere della Reggia a cura dei restauratori e tecnici dei laboratori scientifici del Centro che potranno avviare un protocollo di conservazione preventiva e organizzare attività di supporto e formazione con i colleghi di Caserta.
“Ci piace che si avvii questa collaborazione con Venaria– spiega il direttore Mauro Felicori – perché rappresenta un modello di costruzione di reti tra istituti culturali e costituisce l’obiettivo di un nuovo modo di concepire i Beni Culturali del Paese. Contiamo sull’effetto “contagio”, affinché questa sia solo la prima delle molte aperture al confronto e alla collaborazione che intendiamo realizzare”.
La convenzione con Caserta è un ulteriore passo verso la diffusione di un modello di prassi che il Centro di Venaria sta consolidando nell’ambito del tema della conservazione preventiva per le residenze storiche.
“Dopo le esperienze che abbiamo svolto e stiamo continuando a sviluppare nelle Residenze Sabaude, nell’ambito delle Residenze Reali Europee e la collaborazione avviata con il Sistema delle Ville Medicee – conclude Stefano Trucco, Presidente del Centro di Venaria – l’incontro con Caserta si pone come ulteriore prezioso momento di confronto e crescita del nostro progetto”.
Fonte: Reggia di Caserta