Anche la regione Toscana appoggia il “Regolamento UNESCO” del Comune di Firenze, che andrà rinnovato per i prossimi tre anni: dopo l’intesa tra Comune e Sovrintendenza, infatti, ora c’è anche l’ intesa tra Comune e Regione Toscana.
Rinnovo per altri 3 anni del blocco alle aperture di nuovi esercizi alimentari e di somministrazione in centro storico. È quanto prevedono due delibere sull’intesa tra Comune di Firenze e Regione Toscana, una portata dall’assessore al commercio Federico Gianassi e approvata dalla giunta comunale, e l’altra dell’assessore alle attività produttive Stefano Ciuoffo approvata dalla giunta regionale.
La delibera, che recepisce un ulteriore accordo tra Comune e Sovrintendenza firmato lo scorso 9 marzo, stabilisce il divieto di insediamento di nuove aperture di attività di somministrazione di alimenti e bevande e attività di commercio al dettaglio in sede fissa di generi alimentari e di attività artigianali o industriali di preparazione o vendita di prodotti del settore alimentare e il divieto del loro trasferimento di sede di attività esistenti dall’esterno all’interno del Centro Storico Patrimonio Mondiale Unesco. Viene poi integrato il Regolamento Unesco con prescrizioni di tutela specifica per strade la cui vocazione commerciale “storica” sia ritenuta da consolidare e proteggere e inserendo accanto al Ponte Vecchio, via Tornabuoni, via Maggio, via dei Fossi e Lungarno Corsini anche le omogenee piazza Santa Trìnita, Piazza Antinori e piazza Frescobaldi.
Tali scelte troveranno concretizzazione, dopo concertazione formale con le categorie economiche, nell’approvazione da parte del consiglio comunale delle modifiche al regolamento UNESCO.
“Tre anni fa il blocco era nato per porre un limite alla diffusione delle attività di somministrazione a scapito di altre attività economiche, commerciali e artigianali e, come mostrano i numeri, ha funzionato e raggiunto gli obiettivi” ha spiegato l’assessore Gianassi. “Oggi, in un mutato quadro socio-economico, il divieto sarà comunque utile per indirizzare la ripartenza evitando concentrazioni di attività nel settore della ristorazione che escludano altre offerte utili per la qualità del tessuto urbano del centro storico”.
“Le prescrizioni previste all’interno dell’area Unesco – spiega l’assessore alle attività produttive, al commercio e al turismo Stefano Ciuoffo – non hanno una natura meramente commerciale ma anche urbanistica. In un centro storico come quello fiorentino, negozi e botteghe sono parte integrante dell’identità, del decoro e dei valori trasmessi dalle strade, dalle piazze e dal patrimonio artistico e culturale che queste custodiscono. Il tipo di città che una amministrazione vuole, dipende sia dalla capacità di trattenere residenti e attività commerciali che dalla scelta, anche coraggiosa, di escludere o limitare alcune di queste attività o categorie merceologiche incompatibili con le esigenze di tutela dei luoghi, dei quali rischiano di snaturare l’identità culturale, in un delicato bilanciamento di interessi fra iniziativa economica privata e tutela delle caratteristiche dei luoghi stessi”.
Fonte: Comune di Firenze