Riapre oggi al pubblico la “Casa degli Amanti” degli Scavi di Pompei, apertura celebrata stamattina assieme a quella della Casa della Nave Europa e della Casa del Frutteto.

La “Casa degli Amanti” fu portata alla luce nel 1933 ed è una delle strutture più interessanti del percorso di visita e studio all’interno del Parco Archeologico di Pompei. Questo gioiello del sito archeologico campano, infatti, è l’unico del quale si sia conservato quasi completamente il secondo piano.
Dalla muratura sulla facciata e dalla modanatura dell’impluvio in signino, si può affermare che la struttura della casa risalga al I secolo a. C. e il suo nome deriva dall’iscrizione che si trova alla destra dell’ingresso: “Amantes, ut apes, vita mellita exigunt. Velle.” (Gli amanti,come le api, passano una vita dolce come il miele. Vorrei che fosse così). Questa iscrizione, accompagnata a tre nomi maschili ha fatto pensare che a struttura fosse adibita a bordello.

Danneggiata in maniera grave dal terremoto dell’Irpinia del 1980, la Casa riapre a conclusione degli importanti lavori di restauro cominciate nel 2014 nell’ ambito del Grande Progetto, finanziato per la maggior parte con fondi europei.
Il Ministro Franceschini, che taglierà il nastro assieme al direttore del Parco Massimo Osanna, nel dare la notizia ha commentato “Quella di Pompei è una storia di rinascita e riscatto, un modello per tutta Europa nella gestione dei fondi comunitari, un luogo in cui si è tornati a fare ricerca e nuovi scavi grazie al lavoro di tante professionalità dei beni culturali”.

Nella Casa degli Amanti, alcuni vani sono rimasti intatti: il primo era probabilmente utilizzato come armadio con scaffalature, il secondo con pavimento in coccio doveva essere l’ala, del terzo non è conosciuta con precisione l’utilizzo ma rimangono visibili pregevoli decorazioni con coccodrilli e sfingi. La costruzione manca di tablinum, una sorta di salotto privato adiacente all’atrio. Da qui, infatti, si accede quindi direttamente al peristilio in cui troviamo due ordini di colonne.

Nel triclinio troviamo Marte e Venere in volo, quadri con amorini, coppie ideali e molti animali o vedute paesaggistiche. Il quadro centrale e più importante raffigura invece l’immagine mitologica dell’abbandono di Didone con in mano la spada della vendetta. Essa è accompagnata dalla sorella Anna e da Iside-Nemesi. Quest’ultima è rappresentata con il copra sulla fronte simbolo della vendetta e delle disgrazie che si abbatteranno su Enea e sui suoi discendenti. Nella parete limitrofa c’era la raffigurazione di un’altra celebre donna abbandonata: Arianna che viene scoperta da Bacco durante il sonno.

Altre tre piccole sale si aprono oltre il peristilio: tutte con pavimento in coccio con motivi in tessere bianche. Le pareti di queste stanze sono state martoriate dai tentativi degli scavatori di penetrare all’interno. Non sono pervenuti resti di mobilio (probabilmente presi dai primi scavatori), ma alcune suppellettili dimostrano che la casa era abitata nel momento dell’eruzione. Si è riusciti a salvare parte del soffitto su cui era dipinto un medaglione.
 
Per l’occasione, oltre la Casa degli Amanti, il ministro presenterà anche l’apertura di altre due domus appena restaurate: la Casa della Nave Europa, che prende il nome da un grande graffito inciso su una delle sue pareti, e la Casa del Frutteto, con i suoi fantasmagorici cubicoli floreali e uno dei più alti esempi di pittura da giardino rinvenuti in città.