Sarà presentato sabato 6 novembre il progetto di restauro dei Portici di san Luca, elemento del sito “I Portici di Bologna” Patrimonio Mondiale, iscritto alla World Heritage List lo scorso luglio.
Il progetto vede, per la prima volta, la realizzazione di un complesso programma di interventi su 350 arcate lungo oltre 2 chilometri del percorso devozionale, (un unico percorso coperto di 666 campate e circa 3.800 metri di lunghezza complessivi) che dal centro città si arrampica fino al Santuario della Madonna di San Luca, sul colle della Guardia.
Il portico di San Luca è un eccellente esempio di “via coperta” devozionale realizzata in Italia in epoca barocca. Questa componente inizia in città e termina presso il Santuario della Madonna di San Luca, che era la fine del percorso di pellegrinaggio: una strada porticata in salita, punteggiata da cappelle dedicate ai Misteri del Rosario, che collega la cinta muraria alla chiesa suburbana. Completato nella prima metà del Settecento, è il portico più lungo mai realizzato, che da oltre tre secoli svolge ininterrottamente la sua funzione civile e religiosa.
Il tratto interessato dal restauro risale al 1589, quando il governo Bolognese fece selciare il sentiero con ciottoli di fiume e guidane di arenaria e le monache di San Mattia, custodi del Santuario, si impegnarono alla manutenzione. Sarà solo dopo la carestia e la peste del 1630 che si potè concretizzare l’idea di coprire il percorso devozionale. Nel 1673 venne creato il comitato per la raccolta fondi che permise di iniziare la costruzione del portico con il sostegno economico dei privati dei cittadini bolognesi. Il progetto non era stato definito in modo dettagliato, ma assunto solo nelle linee generali. Nel 1675 iniziarono i lavori per la costruzione di otto archi presso la scala di arrivo della chiesa. La costruzione del Portico nel tratto collinare cominciò in una zona intermedia tra il XV mistero e il XIV Mistero. Nel 1674 fu posata la prima pietra e la costruzione terminò nel 1715.
Fonte: UFFICIO STAMPA SABAP-BO / Comune di Bologna