Quest’anno festeggia i vent’anni dalla iscrizione nella WHL


Era un caldo dicembre del 1996 quando l’Unesco, a Merida in Messico, durante la 20esima sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale, inseriva Pienza fra le bellezze dell’umanità da proteggere affinché i posteri potessero ammirarla. Quest’anno cadono pertanto i venti anni dalla proclamazione e, siamo certi, i pientini non mancheranno di celebrare questa felice ricorrenza nel migliore dei modi. Magari ospitando uno degli ecventi organizzato dall’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale Unesco.

La nostra rivista comincia proprio con Pienza la rassegna dei siti italiani per i quali quest’anno ricorrono i dieci (Genova) e i vent’anni (Castel del Monte, Alberobello e Ravenna) dall’iscrizione nella WHL.

Pienza, splendido comune di appena 2000 abitanti in provincia di Siena, rappresenta la prima applicazione dei concetti umanistici nella pianificazione urbana e una pietra miliare nello sviluppo legato al concetto di città ideale ed ebbe un ruolo significativo nello sviluppo urbano italiano. Il gruppo di costruzioni intorno alla Piazza centrale costituisce un capolavoro del genio creativo umano.

Pienza nasce sul territorio della Val d’Orcia, costituito principalmente da un paesaggio di tipo collinare dalle forme dolci e con incisioni vallive poco accentuate, la valle è attraversata dal fiume Orcia che la taglia trasversalmente. Pienza deve il proprio nome e la propria impronta umanista a Enea Silvio Piccolomini che vi nacque. Con l’elezione al soglio pontificio del 1458 Piccolomini, da questo momento Papa Pio II, volle tornare nel borgo natio e decise di riedificare gran parte della città. Il progetto del 1459 elaborato da Bernardo Gambarelli detto il Rossellino, allievo di Leon Battista Alberti, trasformava il piccolo borgo medievale in una residenza papale in stile rinascimentale. I lavori durarono circa tre anni e nel 1462 Pio II consacrò la Cattedrale e inaugurò la nuova città. Oggi fa parte di un sistema territoriale chiamato Parco Artistico, Naturale e Culturale della Val d’Orcia che mira alla conservazione dello straordinario patrimonio artistico dei cinque comuni che ne fanno parte: Castiglione d’Orcia, Montalcino, Pienza, Radicofani e San Quirico d’Orcia.

Criteri iscrizione (i): rappresentare un capolavoro del genio creativo dell’uomo; (ii): mostrare un importante interscambio di valori umani, in un lungo arco temporale o all’interno di un’area culturale del mondo, sugli sviluppi nell’architettura, nella tecnologia, nelle arti monumentali, nella pianificazione urbana e nel disegno del paesaggio; (iv): costituire un esempio straordinario di una tipologia edilizia, di un insieme architettonico o tecnologico, o di un paesaggio, che illustri una o più importanti fasi nella storia umana.