Si tiene in due giorni fra il 13 e il 14 aprile il sesto “International Meeting – Sustainable management plans for urban World Heritage Sites” >>, organizzato e promosso da World Heritage Edinburgh nell’ambito del progetto europeo AtlaS.WH che vede le città di Firenze, Santiago de Compostela, Edimburgo, Porto e Bordeaux, da diversi anni impegnate congiuntamente nella condivisione di buone pratiche di gestione dei siti del Patrimonio Mondiale.
Nella giornata di martedì 13 si terranno sessioni: la prima vedrà le città partner di AtlaS.WH confrontarsi sul tema “New ways of managing urban world heritage sites: presentation of the Management and Sustainability drafts Plan” in una sessione aperta a tutti. A seguire si terrà una tavola rotonda a porte chiuse su come capitalizzare le esperienze racconta e condivise, spiegando cosa ha funzionato bene e cosa potrebbe essere fatto diversamente la prossima volta.
Nel pomeriggio, la sessione si concentrerà su ‘World Heritage and the climate emergency – assessing the threat’. L’emergenza climatica sta già colpendo non solo il nostro patrimonio tangibile, edilizio, ma anche i nostri usi e costumi e le vite delle persone che vivono nei siti del patrimonio mondiale, ma in che modo? Come custodi del patrimonio mondiale, dobbiamo capire quale impatto sta avendo l’emergenza climatica sul nostro sito per proteggerlo per le generazioni future.
In particolare verrà analizzata la metodologia del “Climate Vulnerability Index” (CVI), sviluppata in Australia e testata in Australia e Scozia. È un esempio di come si discuta tradizionalmente di come l’emergenza climatica influisca fisicamente sull’ambiente storico, tenendo conto anche dei valori immateriali. Per la prima volta in un sito urbano del patrimonio mondiale, la metodologia CVI sarà implementata a Edimburgo nel maggio 2021. I partecipanti lavoreranno su una domanda campale: cosa possiamo imparare da questa metodologia in termini di valutazione dei siti del patrimonio e degli effetti del cambiamento climatico?
A seguire sarà proposto un focus sulla città di Edimburgo e la sua vulnerabilità, proponendo anche un esempio di come il dialogo si stia muovendo per includere gli effetti dell’emergenza climatica sulla popolazione locale e sui loro valori intangibili associati al WHS, in una vetrina del progetto relativo alla valutazione del rischio dei cambiamenti climatici del sito del patrimonio mondiale di Edimburgo.
La giornata di mercoledì 14 si aprirà con un confronto sul tema ‘World Heritage and the climate emergency: creating solutions’ >>