Iscritti nel 2011 nella World Heritage List, questo sito del Patrimonio Mondiale accoglie 111 siti palafitticoli più famosi dei 1000 siti noti disseminati fra Svizzera, Austria, Francia, Germania, Italia e Slovenia.
Essi constano in resti di insediamenti preistorici ubicati sulle rive di laghi o di fiumi, che nonostante siano databili dal 5000 al 500 a.C., godono di una eccellente conservazione dei materiali organici. Le 19 aree archeologiche selezionate sul territorio italiano sono dislocate in Lombardia, Veneto, Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, costituendo per l’Italia il 47 Sito della Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO. Ubicati sulle rive di laghi o di fiumi, 19 di questi sono italiani; dislocati in Lombardia, Veneto, Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, si distinguono per l’eccellente conservazione dei materiali organici associata ad approfondite indagini e ricerche archeologiche subacquee.
I siti palafitticoli italiani:
• Palù di Livenza-Santissima (Polcenigo – PN)
• Lavagnone (Desenzano del Garda – BS)
• San Sivino, Gabbiano (Manerba del Garda – BS)
• Lugana Vecchia (Sirmione – BS)
• Lucone (Polpenazze del Garda – BS)
• Lagazzi del Vho (Piadena – CR)
• Bande – Corte Carpani (Cavriana – MN)
• Castellaro Lagusello – Fondo Tacoli (Monzambano – MN)
• Isolino Virginia – Camilla – Isola di San Biagio (Biandronno – VA)
• Bodio centrale o delle Monete (Bodio Lomnago – VA)
• Il Sabbione o Settentrionale (Cadrezzate – VA)
• Vi1-Emissario (Viverone Azeglio – BL)
• Mercurago (Arona – NO)
• Molina di Ledro (Ledro – TN)
• Fiavé – Lago Carera (Fiavé – TN)
• Belvedere (Peschiera del Garda – VR)
• Frassino (Peschiera del Garda – VR) )
• Tombola (Cerea – VR)
• Laghetto della Costa (Arquà Petrarca – PD)
Il Comitato del Patrimonio Mondiale ha riconosciuto a questa fitta rete di luoghi diversi criteri: (iv): la serie dei villaggi palafitticoli è una delle più importanti fonti archeologiche per lo studio delle prime società agrarie in Europa tra il 5000 e il 500 a.C. Le condizioni di conservazione in ambiente umido hanno permesso la sopravvivenza di materiali organici che contribuiscono in modo straordinario a comprendere i cambiamenti significativi durante il Neolitico e l’Età del Bronzo in Europa in generale e le interazioni fra i gruppi umani delle regioni intorno alle Alpi in particolare.
(v): la serie dei siti palafitticoli ha fornito una visione straordinaria e dettagliata sull’assetto insediativo e territoriale delle comunità preistoriche tenuto conto del fatto che le prime società agrarie lacustri hanno vissuto nelle regioni alpine e subalpine per un periodo di circa 5000 anni. Le testimonianze archeologiche individuate hanno permesso una conoscenza unica del modo in cui queste società hanno interagito con il loro territorio grazie alle nuove tecnologie e, ugualmente, a fronte dell’impatto dei cambiamenti climatici.