Il Consiglio di Stato ha dato ieri via libera al parco archeologico del Colosseo e alla nomina di cittadini non italiani quali direttori del parco con due sentenze con cui ha accolto gli appelli del ministero dei Beni culturali proposti contro due sentenze del Tar Lazio, che avevano a loro volta accolto i ricorsi di Roma Capitale in relazione all’istituzione del Parco archeologico del Colosseo e alla nomina con selezione pubblica internazionale del direttore del Parco.
Soddisfatto il ministro Franceschini che ha commentato: “La sentenza del Consiglio di Stato fa davvero giustizia. Ora possono ripartire sia il Parco Archeologico del Colosseo che la selezione internazionale del Direttore, bloccati dalla sentenza del TAR del Lazio. Anche Roma, con il Parco Archeologico più importante e visitato del mondo, potrà allinearsi con i musei e i luoghi della cultura che stanno vivendo una stagione di successi grazie alla riforma del sistema museale italiano e ai nuovi direttori, da Pompei a Brera, dalla Reggia di Caserta agli Uffizi e Capodimonte. Tutti i Sindaci e i Comuni italiani coinvolti hanno apprezzato e condiviso la riforma e i suoi risultati, tranne il Comune di Roma che prima ha pensato di bloccare tutto, ricorrendo al TAR, poi ha esultato come se una sentenza di primo grado fosse definitiva. Ora possiamo andare avanti con riforme e innovazione”.
Novità molto interessante per il panorama culturale italiano è che, come annunciato dallo stesso ministro, nel Consiglio di amministrazione del nuovo parco archeologico ci sarà anche Irina Bokova, il direttore generale dell’UNESCO, che ha già accettato l’incarico.
“Sono stati spesi fiumi di parole su giornali e social network con giudizi affrettati e perentori sugli errori giuridici che il MiBACT avrebbe commesso, in quantità almeno equivalente allo stupore per la sentenza sulla stampa internazionale. – ha concluso il Ministro – Ora mi attendo, per onestà professionale, altrettanti articoli riparatori.”