In pochi istanti, ieri pomeriggio, il futuro prossimo della città di Palermo si è colorato di bianco, rosso e verde: investita del titolo di “Capitale Italiana della Cultura” per il 2018, la città siciliana è già al lavoro per vincere la sfida lanciata dal Ministro Franceschini. In attesa della conferenza stampa indetta dall’amministrazione comunale per stamane ma rinviata ad oggi pomeriggio, già ieri alle 18 il Teatro Massimo è stato illuminato con i colori della bandiera italiana e hanno cominciano a trapelare le prime voci sui progetti messi in cantiere per onorare l’impegno assunto dall’amministrazione e dalla stessa cittadinanza.
Palermo Capitale italiana della cultura del 2018 sarà soprattutto”città dell’accoglienza e dei diritti”, come preannuncia il quotidiano locale Il Giornale di Sicilia.
“La nostra cifra culturale più significativa e che rivendichiamo è la cultura dell’accoglienza – ha commenta a caldo il sindaco Leoluca Orlando al Giornale di Sicilia. “Noi rivendichiamo il diritto di ogni essere umano di essere e restare diverso, ma di essere e restare uguale” ha quindi ribadito il sindaco. Il suo assessore alla cultura, Andrea Cusumano, ha invece illustrato i dettagli di un programma che “avremmo realizzato comunque. Già la settimana prossima – ha detto – inaugureremo la restaurata Chiesa dei Ss. Euno e Giuliano”, che diventerà spazio per mostre e iniziative culturali.
“Verrà potenziata – prosegue – l’edizione 2018 del Festival della letteratura migrante, nato due anni fa con oltre 140 autori del Mediterraneo. E dopo San Pietroburgo e Zurigo, nel 2018 sarà Palermo ad accogliere Manifesta, la più grande Biennale di arte contemporanea migrante, che sarà declinata sui temi dell’accoglienza”. C’è poi il piano di “riqualifica de La Kalsa”, il waterfront della città, “con Francesca e Massimo Valsecchi, tra i più grande collezionisti d’arte d’Europa, che nel 2018 riapriranno il restaurato Palazzo Butera. E ancora, apre l’ex Convento di S. Francesco, un tempo esattoria dei fratelli Salvo, trasformato in Centro di cultura araba e del Mediterraneo. Il progetto – ha sottolineato – non riguarda solo il mio assessorato, ma ha costruito un sistema per la città”.
Oltre al milione di euro vinto con la nomina, che andranno a supporto della realizzazione del progetto presentato e l’esclusione delle risorse investite dal vincolo del patto di stabilità, il Comune “potrà contare su 6 milioni e mezzo di budget, più altri 70 che avremmo speso comunque”, come ha sottolineato Leo Luca Orlando.
“La competizione ogni anno diventa più virtuosa – ha commentato il Ministro Franceschini – perché spinge verso una programmazione complessiva della città. Già essere tra le dieci della short list è una medaglia al petto, un orgoglio come una candidatura all’Oscar. L’esperienza di Mantova, Capitale del 2016, e’ un esempio da guardare e studiare” e anche “Pistoia sicuramente funzionerà. Palermo – prosegue – naturalmente era ed è già una Capitale. Ma questo titolo la valorizza ancora di più” e “il progetto che punta sull’inclusione sociale invia un bel messaggio”.
Per il 2019 niente competizione, perché sarà l’anno di Matera Capitale della cultura europea. “Ricominceremo nel 2020 – conclude Franceschini – e poi il Paese non si fermerà più perché di città, comuni o borghi in grado di essere Capitale ce ne sono veramente infiniti”.