Dal 23 settembre al 24 ottobre 2021 al Museo di Storia Naturale di Verona è presente la mostra “Bolca, nuovi eccezionali ritrovamenti“, che riunisce i più significativi esemplari recuperati durante i recenti scavi paleontologici, eseguiti presso i giacimenti della Pesciara di Bolca e del Monte Postale, con lo scopo di far conoscere al grande pubblico l’eccezionale bellezza e il particolare pregio dei reperti che questi giacimenti conservano. Tra le meraviglie proposte al Museo di Storia Naturale, un fossile di pesce cartilagineo mai rinvenuto prima, eccezionalmente ben conservato e simile alle attuali razze, due pesci ossei di pregevole interesse, tra cui una Mene rhombea, icona dello stesso Museo, e una pianta acquatica col suo apparato radicale, tutti provenienti dalla Pesciara.
Il Museo di Storia Naturale e la candidatura UNESCO – La mostra conferma e sostiene l’importanza dell’attività scientifica promossa dal Museo di Storia Naturale di Verona in collaborazione con alcune università italiane, specialmente dopo che i giacimenti fossiliferi di Bolca, insieme ad altre località paleontologiche della Val d’Alpone, sono stati inseriti nella Tentative List italiana, la lista dei siti candidati a diventare patrimonio dell’UNESCO.
I siti paleontologici della Pesciara e del Monte Postale rappresentano un esempio a livello mondiale di Fossil-Lagerstätten, depositi sedimentari, caratterizzati sia da un’elevata concentrazione di organismi sia da un eccezionale stato di conservazione. La località di Bolca, conosciuta per i suoi fossili già dalla seconda metà del 1500, è uno dei siti fossiliferi con la più antica storia di ritrovamenti e indagini, su cui si è concentrata l’attenzione scientifica italiana e straniera.
Bolca è nota particolarmente per i suoi pesci che iniziarono già a far mostra di sè nella prima raccolta naturalistica, allestita a Verona, da Francesco Calzolari nel 1571. Nel tempo ha restituito una cospicua quantità di esemplari, relativi alla fauna e alla flora caratterizzanti l’ecosistema della sequenza sedimentaria conservata nel sito e fornendo una ricca varietà di informazioni sulla biodiversità di circa 50 milioni di anni fa.
Inoltre, l’eccezionale stato di conservazione dei reperti consente di effettuare, fra gli altri, studi di dettaglio sull’anatomia degli organismi e condurre ricerche tassonomiche che hanno permesso in più di una occasione di istituire nuove famiglie, nuovi generi e nuove specie.
Dal 1999 la sezione di Geologia e Paleontologia del Museo di Storia Naturale di Verona risulta impegnata nel coordinamento e gestione delle attività di estrazione e ricerca scientifica dei siti della Pesciara e del Monte Postale.
Da allora, quasi annualmente sono state svolte campagne di scavo che hanno restituito una grande varietà di reperti tra cui molti esemplari di rilevante interesse scientifico, come il Mene rhombea recuperato nel 2019 e la razza rinvenuta nel 2020, ora oggetto di studio da parte di un gruppo di specialisti italiani e stranieri.
Fonte: Uff. Stampa Museo naturale di Verona