Si aprirà l’8 dicembre 2017 a Museo di Palazzo Lanfranchi di Matera la mostra “Matera Imagined / Matera Immaginata – Photography and a Southern Italian Town”, curata da Lindsay Harris e realizzata dall’ American Academy in Rome in collaborazione con il Polo Museale Regionale della Basilicata e sostenuta dalla Fondazione Matera Basilicata 2019.
Nel percorso espositivo, le prime immagini, a cavallo degli anni ’40 e ’50, sono quelle contemporanee agli interventi del piano Marshall e al progetto urbanistico de La Martella, promosso da Adriano Olivetti. In questo momento prende forma, negli Stati Uniti e in Europa, l’idea di un utilizzo sociale della fotografia. Su questa spinta verso la modernizzazione arrivano a Matera David Seymour e Henri Cartier-Bresson, entrambi fondatori della Magnum, e quindi i reporter Marjory Collins, Esther Bubley e Dan Weiner.
Negli anni ’50 e ’60 per i fotografi italiani, come Piergiorgio Branzi, Fosco Maraini e Mario Carbone, Matera è anche il simbolo di una identità nazionale da ricostruire, a partire dal Sud: il loro è uno sguardo antropologico, oltre che politico, rivolto alla ricerca dell’italianità.
Anche di fronte al progressivo abbandono dei Sassi, il sito disabitato di Matera incontra dagli anni ’70 un nuovo interesse da parte dell’obiettivo fotografico, questa volta indirizzato al potenziale espressivo e creativo che la città suscita nell’artista. E’ il caso del materano Augusto Viggiano, ma anche di Emmet Gowin, Mario Cresci e Luigi Ghirri.
Le opere più recenti presenti in mostra, create dall’artista Carrie Mae Weems e dall’architetto Yasmin Vobis insieme allo studioso Joseph Williams, nel corso della loro permanenza in Italia come borsisti dell’American Academy in Rome, raccontano “il ritorno” ai Sassi e l’apertura di una nuova fase per il patrimonio culturale di Matera.
La mostra sarà inaugurata giovedì 7 dicembre 2017 alle ore 19.00 e chiuderà il 4 febbraio 2018, sarà aperta tutti i giorni dalle 9.00 alle 20.00, il mercoledì 11.00 – 20.00.
Fonte: Matera2019