Sono state premiate la settimana scorsa le vincitrici della diciannovesima edizione di L’Oréal-UNESCO For Women in Science Awards.
“Tutte le donne che vengono insignite del premio, quelle di oggi e quelle del passato, sono fonte di ispirazione per me e per tutte le ragazze e le donne che nel mondo lavorano duramente per promuovere e riconoscere il grande contributo delle donne nell’avanzamento della scienza. – ha detto Irina Bokova nel suo messaggio – Ognuna ci dimostra che il mondo non può prosperare se utilizza solo la metà del suo genio creativo, non è giusto e nemmeno furbo. Per questo il premio è ogni anno ulna chiamata all’azione, affinché ogni donna e ragazza venga provvista degli strumenti di studio e istruzione, ad ogni livello, dall’insegnamento alla ricerca, l’amministrazione fino alla ricerca scientifica.”
Il premio è andato anche quest’anno alle 5 donne che hanno maggiormente contributo con le loro ricerche e scoperte a rendere migliore la vita di tutti i cittadini.
La Professoressa Niveen KHASHAB, libanese, Associate Professor of Chemical Sciences and Engineering, King Abdullah University of Science and Technology (KAUST) in Arabia Saudita, esperta in analisi chimica, ha progettato delle nanoparticelle che possono migliorare la diagnosi precoce di diverse malattie.
La Professoressa Michelle SIMMONS, australiana, insegna e fa ricerca presso il Centre of Excellence for Quantum Computation and Communication Technology – University of New South Wales in Australia, è un fisico quantistico ed ha lavorato sulla creazione di computer ultraveloci.
La Professoressa Nicola SPALDIN, inglese, che insegna Materials Theory, ETH Zürich in Svizzera, studia la fisica dello stato solido ed è stata premiata per aver “reinventato” dei materiali magnetici che verranno utilizzati per i supporti digitali di prossima generazione.
La Professoressa Maria Teresa RUIZ, del Cile, è un’astrofisica del Department of Astronomy all’Universidad de Chile è stata premiata per aver contribuito allo studio di numerosi corpi celesti nascosti nell’oscurità dell’universo.
La statunitense Professoressa Zhenan BAO, del dipartimento di Chemical Engineering della Stanford University, esperta in chimica della materia, ha inventato dei materiali elettronici che sono simili alla pelle umana.
Ognuna di queste scienziate ha ricevuto con il premio un contributo da 100,000 euro da investire sulla propria ricerca, poiché ognuna di esse ha avuto una carriera speciale, combinando un talento eccezionale con una passione e un coinvolgimento di altissimo profilo nel proprio lavoro e un coraggio notevole in un campo ancora largamente ritenuto ad appannaggio esclusivo degli uomini.