E’ disponibile la versione in lingua italiana della Medium Term Strategy dell’UNESCO 2022-2029, curata e promossa dalla Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO. 

La Strategia, approvata nel 2021 nel corso della 41ma Conferenza Generale dell’UNESCO, presenta i princìpi, gli obiettivi e le priorità che guidRanno il lavoro dell’Organizzazione nei prossimi anni. SCARICA IL DOCUMENTO >>

Le intenzioni dell’Agenzia sono palesi nel capitolo introduttivo. “In un’epoca in cui l’intero sistema delle Nazioni Unite deve mobilitarsi a tutti i livelli, nel corso del Decennio di azione, per realizzare gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, la Strategia di medio termine dell’UNESCO per il periodo 2022- 2029 mira a raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS) nei settori di competenza dell’Organizzazione entro il 2030. Attraverso la mobilitazione della cooperazione internazionale e il sostegno agli Stati membri, tale strategia contribuirà anche alla realizzazione dei quadri di azione internazionali come l’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, l’Agenda 2063 dell’Unione Africana, il Programma di azione di Addis Abeba e Il Percorso Modalità Accelerata di Azione SIDS (SAMOA).
La strategia mira inoltre a contribuire a una ripresa internazionale sostenibile dalla pandemia da Coronavirus (Covid-19) al fine di “ricostruire meglio” nell’ambito di un multilateralismo rafforzato, universale e inclusivo, nonché di generare sinergie per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, perseguendo nel contempo una cooperazione vantaggiosa per tutti che possa portare enormi vantaggi a tutti i Paesi e in tutte le parti del mondo, come affermato nella risoluzione 70/1 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite sull’Agenda 2030.”

La promessa centrale dell’Agenda 2030 di non lasciare indietro nessuno– Leave No One Behind – è oggi più vitale che mai e chiede all’UNESCO di mobilitare la cooperazione internazionale nei suoi settori di competenza, per sostenere i Paesi più vulnerabili, in particolare i Paesi meno sviluppati.

 

Fonte: Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO