La Riserva di Biosfera Appennino tosco-emiliano ha compiuto 5 anni: con 34 Comuni di 4 province e ai suoi 6 parchi questo MaB fa un bilancio e guarda al futuro, raccontandosi attraverso le parole del coordinatore Fausto Giovanelli dal sito web della Riserva.
Dal 2015, nelle 4 province Mab sono partiti 70 progetti, che muovono idee, persone e risorse economiche: per il territorio il riconoscimento UNESCO ha significato quindi opportunità concrete ma anche, forse soprattutto, una crescita della consapevolezza del valore dell’ambiente, del paesaggio e per una vivere più salubre e come etica civile da parte delle comunità residenti.
“Cito boschi più resilienti al cambiamento climatico, colture agricole e forestali maggiormente capaci di trattenere anidride carbonica, scuola del paesaggio del Parmigiano Reggiano, recupero di grandi cammini religiosi e storici tra Mantova Lucca Parma Luni attraverso l’Appennino, il mondo della scuola che si mette in rete ed è motivato a riscoprire tutti i valori del territorio – spiega Giovanelli – e questo è solo un inizio. I 70 progetti sono azioni in corso, alcuni conclusi, altri permanenti, molti di nuovi si aggiungeranno. Però nel presente e nel futuro ci occupiamo dell’allargamento di MaB Appennino fra Parma, Reggio e Modena.”
In particolare potrebbero entrare in MaB il comprensorio del Cimone del Modenese, due parchi dell’Appennino del parmense e quindi centri urbani come Barga, Aulla, Collecchio e persino Parma e Reggio Emilia. Un simile allargamento comporterebbe una sfida dall’esito incerto “Dovranno crescere la partecipazione e la governance – aggiunge Giovennelli – che, per una Biosfera UNESCO, sono la stessa cosa. Per accogliere la sfida della sostenibilità, però, bisogna trovare alleati, raggiungendo anche in Appennino una massa critica sufficientemente forte per potersi misurare con l’adattamento al cambiamento climatico e alla pandemia (con persone sul territorio!), per essere partecipi del green deal Europeo, contando su risorse umane adeguate”.
Il “super-Mab” sognato da Giovennelli troverà interlocutori a livello locale e internazionale: seguendo i valori UNESCO, si supererà il confine amministrativo dei tanti territori ed enti pubblici locali – contigui ma spesso separati e in competizione -, per potenziare finalmente le opportunità e le capacitazioni delle persone, delle imprese delle comunità. “Il futuro di MaB deve riservarci città più abitabili e montagne più abitate, patti metromontani, grandi servizi ecosistemici, spazi e di connessioni materiali e immateriali, circuiti di prossimità nel turismo e nel commercio, presenza e risorse umane attive. Per tutto questo MaB è cornice e strumento autorevole, di livello internazionale e di forte contenuto etico”, conclude il coordinatore.
Fonte: mabappennino.it