In occasione della Giornata Internazionale dell’Educazione tenutasi il 24 gennaio scorso, l’UNESCO e il Padiglione Italia presso Expo Dubai 2020 hanno organizzato l’evento International UNESCO Chairs forum on the Futures of Higher Education.
Hanno partecipato al Forum il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, la Ministra dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa, la Vice Direttrice-Generale UNESCO per il Settore Educazione Stefania Giannini e il Presidente della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO Franco Bernabè. All’interno del forum, le Cattedre UNESCO italiane hanno avuto l’opportunità di parlare dei propri progetti di ricerca e di presentare la Dichiarazione sulla Sostenibilità.
Per quanto riguarda le cattedre italiane, sono intervenuti il Prof. Alberto Melloni, Cattedra UNESCO sul “Pluralismo Religioso e la Pace” e il Prof. Domenico Simeoni, Cattedra UNESCO su “Educazione per lo Sviluppo Umano e la Solidarietà fra i Popoli”, che hanno sottolineato alcuni aspetti da tenere in considerazione per migliorare il futuro dell’educazione: innanzitutto è necessario ridurre l’indifferenza sociale, emersa ancora di più a seguito dello scoppio della pandemia da Covid-19. La stessa pandemia ha infatti messo in evidenza la nostra interdipendenza e, con essa, la necessità di cambiare paradigma in ambito educativo. Bisogna quindi dare maggiore rilevanza all’aspetto umanistico dell’educazione, enfatizzando la dimensione collettiva del processo educativo. “Insieme” è la parola, il concetto, che diventa allo stesso tempo anche un metodo per ripensare il futuro: pertanto è necessario superare le distorsioni di un sistema scolastico troppo competitivo, cooperare per migliorare la didattica e gli scambi e puntare allo sviluppo di nuove prospettive.
Nei due panel svoltisi durante il forum, sono sorte anche riflessioni su due temi cruciali: il ruolo delle skills correlate al mondo del lavoro e il tema della digitalizzazione e della connettività.
Per quanto attiene il primo punto, il mondo del lavoro è sempre più caratterizzato da un mutamento costante: la globalizzazione, che apporta continui cambiamenti strutturali nell’economia, dimostra che i lavoratori sono portati a formarsi e a istruirsi di continuo, quindi problem solving e creatività sono due competenze da non trascurare. Per quanto riguarda invece la connettività, la pandemia ha sottolineato ancora una volta il divario esistente tra le varie regioni del mondo: è stato necessario, in tanti casi, riadattare gli ecosistemi, migliorare le condizioni di accesso alle piattaforme, riemergendo da una condizione critica con spirito d’iniziativa e resilienza.
Anche il Ministro Patrizio Bianchi ha sottolineato quanto il processo di crescita sia estremamente importante: quando si parla di sviluppo si deve considerare il mantenimento di un sistema economico e far in modo che questo possa creare valore, generando capacità nel contesto sociale. Lo sviluppo, quindi, non deve essere solo di tipo ecologico o economico, ma anche etico e sociale.
E’ infine intervenuto il Presidente della CNIU Franco Bernabè, evidenziando la presenza sempre più diffusa di sfide ambientali, sociali ed economiche, di cui l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite rappresenta una prima risposta: per potere affrontare tali sfide risulta importante consolidare i partenariati in tutto il mondo e trovare soluzioni condivise e collettive. E’ stato messo in risalto anche il continuo lavoro della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, che si è impegnata a stimolare e incoraggiare politiche di ricerca tramite gruppi di lavoro, i cui risultati sono stati presentati al Governo italiano in occasione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – PNRR. E’ dello stesso avviso anche la Vice Direttrice-Generale UNESCO per il Settore Educazione, Stefania Giannini che, nella fase finale del Forum, ha auspicato un cambio di rotta e un approccio basato sulla collaborazione.
Fonte: Unesco.it