Giovedì 26 settembre alle ore 12.15 a Palazzo Venezia in Sala Altoviti, si terrà la conferenza stampa di presentazione dei risultati del World Heritage LAB e il lancio della traduzione in lingua italiana del Manuale per la Gestione del Patrimonio Mondiale Culturale dell’UNESCO, realizzata e pubblicata a cura dell’Associazione.
Il World Heritage LAB è un progetto di formazione e aggiornamento dedicato ai site manager e agli operatori che lavorano nell’ambito dei Beni del Patrimonio Mondiale, curato e promosso dall’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale grazie ai fondi della L.77/2006 del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Sostenuto nel suo iter dalla Commissione Italiana Nazionale per l’UNESCO, da Federculture e numerosi partner istituzionali, il Lab si è svolto fra aprile 2018 e il giugno 2019, articolandosi in giornate di studio e confronto sui temi della comunicazione, gestione e valorizzazione del Patrimonio Mondiale italiano. Il percorso ha visto la partecipazione di esperti internazionali in Management dei Beni Culturali, rappresentanti del Centro del Patrimonio Mondiale UNESCO e del MiBAC, Site Manager provenienti da diversi paesi d’Europa nonché i gestori e gli amministratori dei siti Patrimonio Mondiale Italiani.
Peculiarità specifica del LAB è stato il principio di partecipazione: tutti gli incontri sono stati trasmessi in streaming sulla piattaforma web dell’Associazione, sulla quale sono stati messi a disposizione in operatività open source anche i materiali di approfondimento, quelli prodotti nel corso delle giornate di studio e le registrazioni video degli incontri.
A chiusura dell’iter del LAB è stato inoltre tradotto il Manuale del Centro del Patrimonio Mondiale “Managing Cultural World Heritage”, che verrà inserito nei testi del Centro documentale del World Heritage Centre UNESCO e sarà quindi a disposizione di tutti gli operatori del Patrimonio Mondiale italiano.
“ll Lab è nato come un esperimento, per l’Associazione. Innanzitutto abbiamo voluto sondare quali fossero le necessità di formazione e aggiornamento dei gestori e amministratori del Patrimonio Mondiale italiano. Valutate le sollecitazioni raccolte, abbiamo formulato una modalità di workshop “aperto”, durante il quale abbiamo voluto offrire ai partecipanti un vero confronto con gli esperti che hanno contribuito, un dialogo aperto con i rappresentanti delle istituzioni e gli operatori portatori di buone prassi. – spiega Carlo Francini, coordinatore de Comitato scientifico dell’Associazione – Dopo ogni giornata di lavoro ognuno di noi è tornato a casa con degli strumenti in più nella propria “cassetta degli attrezzi” della gestione dei siti Patrimonio Mondiale e anche con più idee, poiché lo scambio, la partecipazione erano il core di questo percorso. La formula è stata apprezzata da chi ci ha seguiti ma anche da chi ha potuto usufruire a posteriori dei materiali condivisi sul sito web dell’associazione: questo testimonia che con il World Heritage LAB abbiamo risposto ad un’esigenza reale e contingente dei gestori del patrimonio mondiale, quindi ci possiamo dire soddisfatti dei risultati. Contiamo di implementare le tematiche del LAB e proporre nuovi workshop nel prossimo anno.”
“Il progetto World Heritage Lab delinea in maniera piuttosto precisa quale sia il ruolo dell’Associazione e la sua missione. – commenta Alessio Pascucci, presidente vicario dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale – L’Associazione ascolta le istanze dei gestori del Patrimonio Mondiale e si attiva per fornire delle risposte, proporre delle attività e sostenere le iniziative di ciascun socio. L’esigenza di un luogo di confronto e aggiornamento ha ottenuto con il LAB una risposta efficace, che – conclusosi il periodo dedicato ai workshop – troverà ancora spazio sul sito web dell’Associazione. Sono soddisfatto dei risultati che abbiamo ottenuto e il riscontro che abbiamo raccolto da chi ha usufruito della nostra proposta è senz’altro positivo.”