Dopo il grande successo di Lapilli, il Parco Archeologico di Ercolano si trova alla virata di boa con passaggio ad una nuova fase: dai Lapilli del Parco, che hanno costituito un momento di virtualizzazione della visita, quando essa era negata dalle circostanze di chiusura al pubblico – per i quali i risultati sono stati travolgenti – ai Lapilli sotto la cenere, alla scoperta dei tesori nascosti del Parco.
Ora che il Parco è nuovamente aperto, il digitale viene ancora una volta riformulato ed arricchito di nuove valenze ed il programma lapilli si rinnova portando alla rivelazione di siti inesplorati dal pubblico, dalle domus oggetto di restauro ai depositi del Parco, vera fonte di ispirazione e luogo dove maturano conoscenze e si scoprono sempre nuove storie.
Spiegazioni, approfondimenti, curiosità da parte del direttore e dei funzionari del Parco, interventi di esperti, ricostruzioni “Herculaneum 3D Scan”, a cura dell’Herculaneum Conservation Project, ma anche una serie specifica dedicata alla figura di Ercole, come eroe che unisce la città antica e quella moderna, che continueranno, in un appuntamento settimanale, a illustrare, intrattenere e arricchire la conoscenza del Parco di Ercolano.
“Con i “Lapilli sotto la cenere”la visita digitale integra quella reale –interviene il Direttore Francesco Sirano– ampliando ulteriormente la fruizione dei visitatori portandoli anche ad esplorare realtà che per necessità conservative, di restauro o contingenze non sono accessibili. Il format ripropone le modalità oramai care alla community che ogni settimana si ritrova sui canali social del Parco come in una piazza virtuale, commentando i contenuti e scambiandosi opinioni e idee. E nei prossimi mesi l’offerta digitale sarà arricchita e diversificata grazie ai progetti su cui stiamo lavorando da tempo insieme all’Herculaneum Conservation Project con il sostegno sia della Fondazione Packard sia delle istituzioni pubbliche grazie alle quali il Parco non solo partecipa al progetto della Regione Campania “Move to cloud”, ma soprattutto ha ricevuto un importante finanziamento del MiBACT nell’ambito dei fondi europei per il ”Museo Digitale dell’Antica Herculaneum.”
“Siamo felici di essere parte di questo importante processo di cambiamento nel rapporto tra pubblico e Parco archeologico di Ercolano. – dichiara Jane Thompsono Project mangaer dell’Herculaneum Conservation Project – Sono sempre più evidenti i benefici che l’adozione di strumenti tecnologici possono apportare nella vita degli istituti culturali, a partire dalle pratiche di conservazione e restauro fino ad arrivare alle attività di comunicazione e valorizzazione online e on-site. Questi strumenti aprono la possibilità di stimolare una partecipazione attiva del pubblico che diventa parte essenziale dell’esperienza di visita e, inoltre, offrono la possibilità, anche insieme ad altri progetti che stiamo portando avanti con il Parco Archeologico, oltre ad Herculaneum 3D, di un reale impatto in termini di promozione dell’inclusione sociale, offrendo una possibilità di accesso su più ampia scala e con minori costi da sostenere per il visitatore.”
Con l’avanzare dell’estate aumentano inoltre i visitatori al sito ed il Parco Archeologico si adegua al nuovo flusso, aumentando a 50 il numero massimo di persone per fascia oraria. ll biglietto di ingresso è acquistabile on-line sul sito www.ticketone.it e presso la biglietteria del Parco. Al fine di permettere un fluido contingentamento degli ingressi al sito, nel rispetto della vigente normativa anti-covid, al momento dell’acquisto il visitatore sceglie la fascia oraria di ingresso, prevista ogni 15 minuti per un massimo di 50 persone per turno.
“Intanto al Parco si tirano le somme della crescita del pubblico social del sito, – aggiunge Sirano – molto forte l’incremento nei mesi del lockdown. Durante questi mesi abbiamo rivoluzionato il nostro modo di lavorare con grandi risultati per Ercolano: per questo la scelta di continuare ad arricchire i contenuti virtuali per appassionare sempre di più il nostro pubblico e continuare a intessere i nodi per formare una rete di contatti, di relazioni, di contenuti, di passione”.
Fonte: Ufficio Stampa Parco Archeologico di Ercolano