di Martina Vacca – La bellezza unisce e crea un ponte di dialogo fra idiomi, storie, tradizioni e credo diversi. Emblematico è l’esempio di Firenze, celebre nel mondo per l’arte Rinascimentale, il cui centro storico è Patrimonio dell’Umanità riconosciuto dall’UNESCO nel 1982.
Il tripudio di sensazioni legato alla valutazione dei siti artistici visitati dai turisti nel centro storico del capoluogo toscano dà forma ad un vero e proprio dizionario emozionale e ci fornisce una limpida chiave di lettura per la comprensione del gradimento delle bellezze monumentali, ripulita da ogni valutazione approssimativa.
Tutto ciò ribaltato nell’epoca digitale porta il nome di sentiment analysis e consente, esaminando i testi sul web, relativamente a commenti e conversazioni sui social media – in misura maggiore su TripAdvisor – di identificare atteggiamenti, opinioni, stati emotivi, reazioni o preferenze degli utenti. Dunque, l’analisi attraverso le tecnologie moderne di enormi quantità di dati e informazioni- i big data –, può essere così “romanticamente”spiegata agli scettici dell’era di internet: l’eterna vox populi in versione digitale.
Proprio su questo è stata incentrata una ricerca di “Sociometrica” per conto dell’Opera di Santa Maria del Fiore di Firenze, durante la quale è stata messa in atto un’analisi semantica di oltre 14 mila commenti in lingua inglese pubblicati sui social media da turisti stranieri che hanno visitato Firenze tra ottobre e dicembre 2016.
La comparazione tra le principali attrazioni fiorentine oggetto della ricerca ha restituito come risultato il primo posto al Museo dell’Opera del Duomo.
Quest’ultimo infatti è stato identificato come l’attrazione che offre a Firenze la migliore esperienza di visita culturale, nonché un “elettrocardiogramma” variegato di emozioni: dalla sorpresa alla bellezza fino alla percezione di magnificenza.
L’analisi semantica di “Sociometrica” ha permesso di indicizzare i testi e classificarli, al fine di calcolare il sentiment riferito a ciascun museo con una scala da 0 a 100. Il Museo dell’Opera del Duomo ha raggiunto il punteggio maggiore, registrando 90 punti su 100.
Concorrevano al confronto altri nove siti culturali: i monumenti del Grande Museo del Duomo – ovvero il Battistero, la Cupola del Brunelleschi, la Cattedrale e il Campanile di Giotto – la Galleria degli Uffizi, la Galleria dell’Accademia, il Complesso di Boboli, Palazzo Pitti e le Cappelle Medicee.
Non mancano le valutazioni negative in riferimento ai fattori esterni che influenzano le visite nel loro complesso, maggiormente identificate dai termini “affollamento” e “tempi d’attesa”, attribuiti soprattutto alla Galleria degli Uffizi o a Palazzo Pitti.
Spostando il focus sui flussi turistici a Firenze, da una seconda ricerca condotta da “Sociometrica”è emerso che nel 2010 le presenze di turisti si attestavano a 2milioni 179mila di visitatori, mentre nel 2015 sono arrivate a 2milioni 637mila. In riferimento alla stessa ricerca è notevole il dato religioso: considerando i flussi provenienti dai Paesi di religione islamica, si è passati da 40mila presenze nel 2010 a 78mila nel 2015.
Per quanto concerne il numero di visite, il Grande Museo dell’Opera del Duomo ha raggiunto nell’anno 2016 un picco di 1 milione 373 mila visitatori, rimanendo secondo solo alla Galleria degli Uffizi che ha totalizzato 1 milione 554mila presenze.
Il Complesso architettonico più rappresentativo dell’esperienza culturale fiorentina, il Museo dell’Opera del Duomo, è stato investito da funzionali ed efficienti evoluzioni organizzative, grazie, tra l’altro, all’introduzione nel 2013 del biglietto unico, superando la frammentata offerta precedente.
I risultati prodotti sono stati vincenti, sia dalla parte del visitatore, che con questo sistema ha avuto la possibilità di arricchire la propria visita esplorando anche le opere “meno convenzionali”, sia da quella dell’offerta dei servizi culturali. In questo senso, l’aumento di visite più sorprendente riguarda la Cripta di Santa Reparata, che ha riportato nell’ultimo anno circa 500mila visitatori rispetto agli 84mila del 2010.
É poi significativo che la parola “Firenze” sia la più richiesta e abbia guadagnato il primo posto in un’indagine sui luoghi turistici maggiormente ricercati sul web. La parola “Italia” risulta al secondo posto; mentre al terzo posto, sotto mentite spoglie, torna Firenze con la ricerca “Fiume Arno”.
Il pensiero autentico dei visitatori, che scaturisce dalle ricerche, afferma a gran voce che la culla del Rinascimento non ha eguali al mondo dal punto di vista della concentrazione dell’offerta culturale e che il suo valore aggiunto è un’esperienza qualitativa elevata capace di modulare i propri servizi, adeguandoli alle esigenze dei turisti e alla consistenza dei flussi in costante aumento. Il Museo dell’Opera del Duomo ne è l’esempio più emblematico.