Despite the global COVID-19 pandemic, the States Parties to the Convention for the Safeguarding of the Intangible Cultural Heritage have decided to hold the annual meeting of their Intergovernmental Committee from 14 to 19 December online.
The opening ceremony of the session will take place in Kingston, Jamaica, on 14 December, with the participation of Audrey Azoulay, Director-General of UNESCO and Olivia Grange, Chairperson of the Committee and Minister of Culture, Gender, Entertainment and Sport of Jamaica, who will then lead the online debates for six days between12.30 to 3.30 pm UTC.
A digital platform created by UNESCO shows the negative impact of the health crisis on living heritage in more than 70 countries, notably in small island developing states, despite its fundamental role in times of physical distancing and lockdowns.
The Committee received 40 requests for inscription on the Representative List of the Intangible Cultural Heritage of Humanity. Committee members will also have to decide on four nominations for inscription on the List of Intangible Cultural Heritage in Need of Urgent Safeguarding. In addition, four projects are proposed for inclusion in the Register of Good Practices for the Safeguarding of Intangible Cultural Heritage, of which there are 22 to date. The Committee will also examine two requests for international assistance submitted by Malawi and the Central African Republic, respectively for an intangible heritage safeguarding project and a capacity-building project.
On the occasion of the Committee, UNESCO will launch the innovative graphic tool “Dive into Intangible Cultural Heritage”, which highlights the contribution of living heritage to the Sustainable Development Goals (SDGs) by 2030.
The Convention for the Safeguarding of the Intangible Cultural Heritage (2003) promotes support for cultural practices inherited from our ancestors and transmitted to our descendants, such as oral traditions, performing arts, social practices, rituals and festive events, knowledge and practices concerning nature and the universe, or the knowledge and skills necessary for traditional craftsmanship. Composed of representatives of 24 States Parties to the Convention, the Intergovernmental Committee meets once a year to monitor the implementation of this legal instrument which has been ratified by 180 States.
Nonostante la pandemia globale COVID-19, gli Stati firmatari della Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale hanno deciso di tenere online la riunione annuale del loro Comitato intergovernativo dal 14 al 19 dicembre. La cerimonia di apertura della sessione si svolgerà a Kingston, in Giamaica, il 14 dicembre, con la partecipazione di Audrey Azoulay, Direttore Generale dell’UNESCO e Olivia Grange, Presidente del Comitato e Ministro della Cultura, Genere, Spettacolo e Sport della Giamaica , che guiderà poi i dibattiti online per sei giorni dalle 12.30 alle 15.30 UTC. Una piattaforma digitale creata dall’UNESCO mostra l’impatto negativo della crisi sanitaria sul patrimonio vivente in oltre 70 paesi, in particolare nei piccoli stati insulari in via di sviluppo, nonostante il suo ruolo fondamentale in tempi di allontanamento fisico e blocchi.
Il Comitato ha ricevuto 40 richieste di iscrizione nella Lista rappresentativa del patrimonio mondiale culturale immateriale. I membri del comitato dovranno inoltre decidere su quattro candidature per l’iscrizione nella Lista dei beni culturali immateriali che necessitano di urgente salvaguardia. Inoltre, vengono proposti quattro progetti per l’inclusione nel Registro delle buone pratiche per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, di cui ad oggi sono 22. Il Comitato esaminerà anche due richieste di assistenza internazionale presentate dal Malawi e dalla Repubblica Centrafricana, rispettivamente per un progetto di salvaguardia del patrimonio immateriale e un progetto di capacity building.
In occasione del Comitato, l’UNESCO lancerà l’innovativo strumento grafico “Dive into Intangible Cultural Heritage”, che evidenzia il contributo del patrimonio vivente agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) entro il 2030. La Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale (2003) promuove il sostegno alle pratiche culturali ereditate dai nostri antenati e trasmesse ai nostri discendenti, come tradizioni orali, arti dello spettacolo, pratiche sociali, rituali ed eventi festivi, conoscenze e pratiche riguardanti la natura e l’universo, o le conoscenze e le abilità necessarie per l’artigianato tradizionale. Composto da rappresentanti di 24 Stati parti della Convenzione, il Comitato intergovernativo si riunisce una volta all’anno per monitorare l’attuazione di questo strumento giuridico che è stato ratificato da 180 Stati.
From/Fonte: UNESCO.org