La città di Bologna è in procinto di dotarsi di un “regolamento” per la più corretta gestione del contro storico che sarà stilato secondo le linee guida indicate nei piani di gestione dei siti UNESCO. A darne notizia, qualche giorno fa, l’assessore alle Attività produttive del Comune di Bologna, Matteo Lepore.
Durante un incontro con Confesercenti Lepore ha infatti spiegato che nelle zone del centro storico per 2-3 anni saranno limitate nuove aperture e licenze di alcune tipologie, comprese le aperture di supermercati della grande distribuzione, e che verranno messe in campo specifiche iniziative per la tutela delle botteghe storiche, permettendo il cambio di gestione ma non il tipo di attività (per esempio un ristorante rimarrà un ristorante). Verrano create, inoltre, regole più semplici per i dehors e sarà studiata una riorganizzazione degli spazi in alcune strade – solitamente molto affollate – affrontando anche il problema dei locali rumorosi in maniera differente, sanzionando chi non si impegnerà nella collaborazione con gli altri esercenti per progetti condivisi con il Comune.
Modello dello strumento per il commercio bolognese potrebbe essere il Regolamento del sito UNESCO di Modena, che il Consiglio comunale cittadino ha approvato lo scorso 26 ottobre. Si tratta di una serie di regole che dovranno “garantire l’equilibrio tra le esigenze di tutela, gli obiettivi di valorizzazione e la fruibilità di piazza Grande, Duomo e Ghirlandina”, aveva spiegato l’assessore alla Cultura Gianpietro Cavazza.
Obiettivo del Regolamento è garantire l’integrità strutturale e visiva del “patrimonio dell’umanità”, ma anche dare la possibilità di utilizzare l’ambito di piazza Grande e gli spazi connessi per poterli valorizzare al meglio. Una parte specifica della nuova normativa riguarda gli esercizi commerciali e i relativi allestimenti permanenti e temporanei (dehor, vetrine, arredi) che dovranno adeguarsi alle indicazioni di uno specifico abaco entro 4 anni dall’entrata in vigore del Regolamento.
A Modena, dunque, per quanto riguarda gli esercizi commerciali di nuovo insediamento, il Regolamento favorisce le attività connesse alla valorizzazione delle tradizioni agroalimentari e gastronomiche tipiche del territorio e quelle che conservano o reintroducono valori della storia e tradizione imprenditoriale e commerciale locale. Tutti gli esercizi presenti dovranno poi attenersi ai criteri estetici e funzionali stabiliti per rendere più omogenea e di pregio l’immagine dell’area.
Altra novità del Regolamento sono i criteri per la possibile collocazione dei palchi per spettacoli in piazza Grande, e le dimensioni e collocazioni di gazebo per eventi commerciali, comprese le disposizioni delle bancarelle per le fiere cittadine.
Tra le regole, i limiti di rumore, le norme di comportamento dei frequentatori, e quelle che, stante la pedonalizzazione della piazza, indicano tempi e modi di accesso al sito per attività di carico e scarico e per allestimenti; in abaco anche la tavola delle relative sanzioni amministrative previste.