di Shirin Melikova – Cade nel 2017 il 25° anniversario dell’inizio della cooperazione fra l’Arzebaijan e l’UNESCO. La Repubblica dell’ Arzebaijan è diventata membro delle Nazioni Unite immediatamente dopo il crollo dell’URSS nel 1992 e da allora una delle aree di maggior intervento nelle politiche interne del paese è stata quella del supporto alla cultura. Nel 1994 il leader della repubblica Heydar Aliyev decretò la nascita della Commissione Nazionale dell’ Arzebaijan all’UNESCO; una rappresentanza permanente del Paese a Parigi interagisce con essa in maniera stabile. Dal 1993, inoltre, anche l’ICOM ha cominciato ad operare nel Paese.
Come ogni altra nazione, anche l’ Arzebaijan è un luogo unico. Benché non sia territorialmente molto esteso, la sua grandezza si realizza nella varietà e nella ricchezza del suo ambiente naturale e della sua arte.
L’ Arzebaijan moderno è l’eredità di un’antica cultura che si è sviluppata per millenni su di un territorio che è stato crocevia e connessione fra Europa ed Asia, sul quale correva la Grande Via della Seta. Qui diverse epoche della storia si sovrappongono le une alle altre, lasciando siti di antiche civiltà, monumenti ed esempi di architettura appartenuti a periodi differenti, innumerevoli esempi di cultura materiale e spirituale. Questi lasciti del passato sono parte integrante del Patrimonio Mondiale e salvaguardare questi tesori per i nostri discendenti significa renderli patrimonio dell’intera umanità. In questa nobile causa l’UNESCO è da tempo un partner affidabile dell’ Arzebaijan.
Il primo bene iscritto nella World Heritage List dell’Arzebaijan è stato lo Icheri Sheher, nel 2000. La città Vecchia – questa la traduzione del nome – è il cuore della città di Baku: un tempo fu il luogo sacro che rappresentava l’unione dei 4 elementi. Icheri Sheher oggi conserva le tracce di Cristianità, Zoroastranismo e dell’Islam. Tutti i templi qui coesistono e sono – tutti ad un tempo solo – sacri per nazioni, culture e religioni diversissime fra loro.
Sulla cima della collina di Icheri Sheher si trova il Şirvanşahlar sarayı – Palazzo di Shirvanshah. Esso sovrasta gli altri edifici, che sono disposti ad anfiteatro lungo il perimetro circolare delle mura di difesa della città. Il complesso raggruppa i più importanti edifici del palazzo: il Divanhane, la tomba a volta, una moschea con minareto, il mausoleo di Seyid Yahya Bakuvi, la porta di Murad, una cisterna ed i resti delle terme.
Giz Galazi, la Torre della Vergine, è diventata il simbolo di Baku. La sua forma di buta è un simbolo arcaico del fuoco, che rappresenta in qualche modo il petrolio, risorsa principale della regione dello Absheron. Per lasciarsi andare al pensiero dell’eternità, si può invece andare nel Parco Gobustan : luogo di formazione dell’antica civiltà, è una riserva nella quale oltre 6.000 fra dipinti e disegni su pietra raccontano gli usi e i costumi delle civiltà antiche, dal Mesolitico fino al Medioevo. Come monumento di importanza planetaria, Gobustan, come la Torre della Vergine, sono inclusi nella World Heritage List UNESCO.
Ma la creatività dell’ Arzebaijan e le meraviglie della sua cultura includono anche diverse presenze nella Lista del Patrimonio Culturale Intangibile dell’UNESCO: la tradizione degli ashugs– i menestrelli, l’arte di suonare il tar – uno strumento a corde dal lungo manico, il chovgan – antico gioco sui cavalli Karabakh, la lavorazione del rame a Lahic, l’arte della tessitura dei tappeti, l’arte di produrre e indossare il kelagai, il foulard in seta per coprirsi il capo portato dalle donne.
Traduzione Ingrid Veneroso.
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