I luoghi della cultura del Piemonte tornano ad accogliere il pubblico, secondo giorni e orari di apertura diversificati per ogni sede museale. Restano in vigore le misure già adottate per garantire lo svolgimento delle visite in sicurezza e si aggiunge una novità: non solo accessi contingentati in piccoli gruppi, prenotazioni obbligatorie via telefono e mail, rilevazione della temperatura corporea e utilizzo della mascherina, ma ingressi nei musei anche sabato e festivi, purché le prenotazioni vengano effettuate con almeno un giorno di anticipo.
Si comincia martedì 27 aprile con Villa della Regina, la spettacolare residenza sulla collina di Torino che, oltre ad ambienti riccamente decorati, offre un’incantevole cornice green con un eccezionale affaccio panoramico sulla città. Nello stesso giorno il verde è protagonista pure al complesso del Castello di Agliè, dove riaprono Giardini e Parco, quest’ultimo un ritorno tanto atteso dopo oltre un anno di chiusura. Nei mesi scorsi il Parco è stato interessato da interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, dalla verifica della stabilità degli alberi, con un piano di potature e abbattimenti di piante pericolose per l’incolumità pubblica, alla pulizia di fossi e canali di irrigazione, tra cui alcuni di quelli sotterranei del sistema idraulico settecentesco ancora oggi funzionante. Al Settecento risale infatti la “Fontana a ferro di cavallo” con sculture in marmo di Frabosa, opera dei fratelli Ignazio e Filippo Collino, che rappresentano affluenti del Po, mentre nel secolo successivo il paesaggista tedesco Xavier Kurten curò la sistemazione del parco all’inglese. Per le magnificenti sale dell’Appartamento di rappresentanza del Castello occorre aspettare venerdì 30 aprile, data a partire dalla quale sono previsti ingressi dal venerdì alla domenica, con la possibilità di visitare ogni venerdì un altro percorso a rotazione settimanale tra Cucine, Appartamento del Re, Ospedaletto e Appartamento Chierici.
Riapertura venerdì 30 aprile anche per gli Appartamenti Reali del Castello di Moncalieri che possono essere ammirati dal venerdì alla domenica e nei festivi, un itinerario tra la raffinatezza degli ambienti di impronta settecentesca e la varietà del rinnovamento in chiave eclettica attuato durante il regno di Vittorio Emanuele II. Al Forte di Gavi si riparte giovedì 29 aprile e domenica 2 maggio, in collaborazione con il Rotary e Rotaract Club Gavi-Libarna, visite guidate in costume, rivolte principalmente a famiglie con bambini, dedicate alla principessa Gavia, alla quale secondo la leggenda è legata la nascita del borgo di Gavi (prenotazione obbligatoria: 348 819 4720 – 334 789 0430).
Sabato 1° maggio tocca, invece, ai seguenti percorsi museali che restano poi accessibili sabato e domenica: gli Appartamenti dei Principi di Palazzo Carignano, trionfo dello sfarzo barocco con gli affreschi del Legnanino e le boiserie in legno scolpito e dorato arricchite da specchi e dipinti; le strutture immerse nell’atmosfera della spiritualità medievale dell’Abbazia di Vezzolano, preziosa testimonianza del Romanico in Piemonte; le forme turrite del Castello di Serralunga d’Alba, esempio di donjon alla francese perfettamente conservato, unico nel suo genere in tutta Italia.
Porte aperte da sabato 1° maggio anche al Castello di Racconigi, incluso il primo anello del Parco, ma dalla settimana successiva ingressi dal giovedì alla domenica, con visite al Primo Piano Nobile, giovedì e sabato estese anche al monumentale fregio commissionato da Carlo Alberto a Pelagio Palagi, e venerdì e domenica ampliate alle Cucine.
Permane la chiusura dell’Abbazia di Fruttuaria, in cui il percorso archeologico sotterraneo è dotato di un sistema di aerazione non conforme ai parametri previsti attualmente.
Tra architetture singolari, collezioni meravigliose e decorazioni di pregio, i siti gestiti dalla Direzione regionale Musei restituiscono una realtà multiforme, caratterizzata anche da una dimensione green che propone non solo suggestivi giardini e parchi storici, ma anche straordinari contesti paesaggistici, spesso lontano dai circuiti caotici. L’offerta culturale assume così declinazioni diverse che oscillano dall’esperienza della fruizione di ambienti e collezioni museali al piacere dello svago culturale, anche attraverso spazi all’aperto che coniugano il fascino della natura con la bellezza dell’arte. Una forma di conforto che pone al centro la conoscenza del patrimonio culturale e l’importanza dei suoi valori per la memoria collettiva.
Fonte: Direzione regionale Musei Piemonte