Si è tenuta lunedì 21 ottobre al MAMbo, Museo di Arte Moderna di Bologna, il primo dei nove incontri organizzati e promossi da IBC – Emilia Romagna – in collaborazione con Fondazione Fitzcarraldo – per la realizzazione del sistema museale regionale. Gli appuntamenti in calendario, uno per ogni capoluogo di provincia, vanno a comporre un processo di progettazione partecipata nel quale i musei “condivideranno le proprie esperienze con l’obiettivo di individuare priorità comuni e linee di indirizzo, per avviare pratiche volte alla costituzione dei sistemi territoriali”.
La giornata si è dipanata lungo tre momenti. La sessione di apertura ha visto i dirigenti di IBC presentare il contesto istituzionale, legislativo e culturale del Sistema inquadrandoli nell’ambito dei Livelli Uniformi di Qualità (LUQ) adottati dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo con Decreto Ministeriale 113/2018 e recepiti dalla Regione Emilia-Romagna con Delibera di Giunta 1450/2018.
La seconda fase della giornata è stata dedicata all’analisi di una carrellata di buone prassi circa la costruzione di reti museali, molte delle quali di tipo informale, presentate da Damiano Aliprandi, Alessandra Gariboldi ed Emanuela Garlasca di Fondazione Fitzcarraldo. Nel pomeriggio si è poi aperta la sessione di workshop, che ha visto partecipare i rappresentanti di numerosi musei della Città Metropolitana e delle aree di Montagna e Pianura ad un confronto sul tema della comunicazione e dell’interazione dei musei e della rete con il territorio. Il tavoli di lavoro dei workshop, condotti a facilitati dagli operatori della Fondazione, hanno quindi prodotto delle “sfide”, ossia una serie di richieste, indirizzi e proposte che dovrebbero guidare la formulazione del Sistema Museale Regionale dell’Emilia Romagna.
Nel corso del workshop e della meta-swot proposta dai mediatori, sono state indicate e analizzate numerose criticità che ricorrono spesso anche nell’analisi del sistema dei Siti del Patrimonio Mondiale. Fra le voci più simili troviamo la difficoltà nella gestione per la presenza di una forbice troppo ampia fra risultati attesi e risorse a disposizione, la mancanza di una piattaforma di condivisione di buone prassi fra gli enti che gestiscono a diverso titolo i beni culturali e la necessità di sviluppo e condivisione di competenze all’interno del sistema. A proposito delle funzioni di una rete museale territoriale, appare opportuno ad ogni realtà condividere progettualità e professionalità specializzate in processi di internazionalizzazione. E’ stato inoltre sottolineato il disequilibrio fra le cabine di regia e il coordinamento orizzontale nonché la mancanza di una programmazione di sistema, che metta a valore le realtà più piccole in una visione globale di fruizione dei beni culturali. Non è mancata la voce “turismo”, poiché i musei non compaiono come beneficiari delle politiche locali ad hoc del settore.
Ad una lettura complessiva, appare palese come le tematiche calde siano comuni al complesso dei beni culturali italiani, sia che si tratti di strutture museali che di beni del Patrimonio Mondiale. La prospettiva di creare dei sistemi di processo per la loro gestione, promozione e valorizzazione appare al momento l’unica strada percorribile: sarebbe forse interessante anche che questi sistemi, già dalla loro fase di formazione, venissero però integrati fra loro, al fine di ottimizzarne le risorse.
I prossimi incontri in Emilia Romagna:
- 28 ottobre
Modena, Musei civici – Largo Porta Sant’Agostino, 337 - 4 novembre
Reggio Emilia, Musei civici – Via Lazzaro Spallanzani, 1 - 11 novembre
Parma, Palazzo del Governatore – Piazza Giuseppe Garibaldi, 19 - 18 novembre
Ravenna, MAR – Museo d’arte della città di Ravenna – Via di Roma, 13 - 25 novembre
Ferrara, Castello Estense – Largo Castello, 1 - 2 dicembre
Piacenza, Musei civici di Palazzo Farnese – Piazza della Cittadella, 29 - 9 dicembre
Forlì, Palazzo Romagnoli – Via Cesare Albicini, 12 - 16 dicembre
Rimini, Museo della Città – Via Luigi Tonini, 1