Il Parco Archeologico di Ercolano presenta la seconda stagione de Gli Ozi di Ercole Il materiale della vita / La vita materiale, kermesse fortemente voluta dal Direttore Francesco Sirano e curata da Gennaro Carillo.
Sei gli incontri di questa edizione, da maggio a dicembre, ospitati nella cornice delle Terme Maschili del Parco Archeologico e del Salone delle feste della Villa Campolieto, resi possibili anche grazie al contributo della Regione Campania, nell’ambito del Piano Strategico per la Cultura e i Beni Culturali.
“Di cosa è fatta la vita? Qual è la materia della vita?”. Sono queste le domande che si porranno i protagonisti della rassegna, nel contesto dell’antica Ercolano, luogo unico al mondo dove la materialità assume un valore caratterizzante, soprattutto nelle forme del legno carbonizzato e degli altri materiali organici, conservatisi come in nessun altro sito archeologico di età romana.
“Proponiamo per la seconda stagione Gli ozi di Ercole dopo gli incontri partecipati al punto da registrare continui sold out della precedente, – ha dichiarato il Direttore Francesco Sirano – che quest’anno sarà incentrata sul tema del legno. Parlare di legno e materia assume un senso del tutto peculiare nella città che ha proprio in Ercole il suo eroe eponimo, ai cui ozi – nel senso antico e intellettualmente produttivo del termine– è dedicato questo ciclo, a mezzo tra scienza e mito, da intendersi entrambi come chiavi di accesso alla realtà, come atti conoscitivi che traggono impulso dall’immaginazione, per poi, a loro volta, alimentarla. L’intero ciclo – ha aggiunto Sirano -coprirà un arco temporale diffuso, sei incontri in sei mesi per offrire continuità e coinvolgimento al nostro pubblico. Il motivo conduttore dell’intera serie, il legno nella più ampia cornice della cultura materiale, sarà indagato nei suoi aspetti antropologici, storici, filosofici che diventa chiave interpretativa per un percorso più generale tra natura e cultura, materia e forma, tra costruire e abitare”.
“Il secondo ciclo degli Ozi approfondisce la ricerca avviata lo scorso anno sul rapporto fra immaginario e vita materiale, nel segno di un andirivieni, anche vertiginoso, tra antico e moderno. – è intervenuto il Direttore artistico Gennaro Carillo – Richiamerei l’attenzione su un dato importante: gli Ozi non recepiscono lavori concepiti per altri contesti ma propongono vere e proprie produzioni inedite, frutto di sollecitazioni partite proprio dal Parco e dalla direzione artistica. Gli Ozi presuppongono dunque un lavoro creativo e di ricerca profondamente radicato a Ercolano e strettamente connesso ai tratti distintivi più caratterizzanti di questa vitalissima città morta”.
Il progetto è cofinanziato dall’Unione Europea, dallo Stato Italiano e dalla Regione Campania, nell’ambito del POR Campania FESR 2014-2020 (POC Campania 2014-2020, Linea di azione 2.4 “Rigenerazione urbana, politiche per il turismo e cultura”).
Fonte: Parco Archeologico di Ercolano