Il 21 marzo si celebra la Giornata Mondiale della Poesia, istituita nel 1999 dalla XXX Sessione della Conferenza Generale UNESCO.
La celebrazione della Giornata Mondiale della Poesia rappresenta il riconoscimento e l’esaltazione della poesia come potente strumento per il dialogo e il riavvicinamento, un’espressione intima che apre le porte agli altri, arricchisce il dialogo che catalizza tutti i progressi umani e intreccia le culture.
Oggi, in occasione del ventesimo anniversario della Giornata mondiale della poesia, l’UNESCO punta dunque i riflettori sulle poesie indigene, per celebrare il ruolo unico e potente della poesia nella lotta contro l’emarginazione e l’ingiustizia e nell’unire le culture nello spirito di solidarietà.
Il 2019 segna l’Anno internazionale delle lingue indigene per riaffermare l’impegno della comunità internazionale nel sostenere le popolazioni indigene per preservare le loro culture, conoscenze e diritti: la poesia è uno strumento importante anche per la salvaguardia delle lingue a rischio di estinzione, così come il mantenimento della diversità linguistica e culturale.
Per salvaguardare le tradizioni viventi che abbracciano la forma culturale della Poesia, l’UNESCO ha incluso un certo numero di forme poetiche nella Lista rappresentativa del Patrimonio Immateriale dell’Umanità, come i canti Hudhud delle Filippine, la tradizione orale Mapoyo del Venezuela, l’Eshuva, l’Harákmbut cantato preghiere del Perù e la tradizione orale Koogere Uganda. Ogni forma di poesia è unica, ma ognuno riflette l’universale dell’esperienza umana, l’aspirazione alla creatività che attraversa tutti i confini e i confini del tempo, così come lo spazio nella costante affermazione dell’umanità come un’unica famiglia.