“Il verbo leggere non sopporta l’imperativo, avversione che condivide con alcuni altri verbi: il verbo amare…il verbo sognare…”. Così scrive l’autore Daniel Pennac nel libro “Come un romanzo“, in cui egli stesso stila i dieci diritti del lettore, che abbiamo deciso di condividere con voi oggi, in occasione della Giornata Internazionale del Libro 2020.
1. Il diritto di non leggere.
La lettura una scelta e questo accresce il valore stesso della lettura
2. Il diritto di saltare le pagine.
Saltare le pagine consapevolmente ci libera del senso di colpa che abbiamo provato più e più volte nel saltare più e più righe, ansiosi di andare avanti senza leggere alcune parti a nostro parere … inutili. Alcuni libri, o alcuni capitoli, possono essere noiosi, capita!
3. Il diritto di non finire il libro.
Non finire un libro che si è iniziato non è una sconfitta: è un esercizio di capacità di critica ed indipendenza del pensiero. Ci sarà nella vita un altro momento in cui saremo maggiormente disposti verso questa o quella storia e magari riprenderemo in mano QUEL libro. Ma magari non capiterà mai. E non c’è nulla da vergognarsi, sarà comunque un esercizio di libero arbitrio
4. Il diritto di rileggere.
Rileggere ciò che abbiamo amato è stimolante, permette di entrare ancor più in empatia con uno scrittore e le sue opere ma ci permette anche di rielaborare secondo nuove prospettive delle idee, delle storie, delle parole.
5. Il diritto di leggere qualsiasi cosa.
Abbiamo il diritto di leggere ciò che vogliamo e nessuno può arrogarsi il diritto di criticare le scelte di lettura delle altre persone, né di costringere a leggere ciò che non si vuole.
6. Il diritto al bovarismo (malattia testualmente contagiosa).
Parliamo del diritto a emozionarsi, a lasciarsi prendere dalla storia, a piangere e ridere, a indignarsi e amare o odiare follemente un personaggio. Il libro può essere tante cose ma è comunque uno strumento di evasione e godimento.
7. Il diritto di leggere ovunque.
Anche se esistono le biblioteche, la lettura va esercitata ovunque ed è un nostro diritto pretendere che il mondo intorno rispetti questa nostra esigenza.
8. Il diritto di spizzicare.
Abbiamo il diritto di leggere un paio di pagine, una pagina o anche solo qualche riga, per poi lasciare quel libro, prenderne un altro e far con quello la stessa cosa.
9. Il diritto di leggere ad alta voce.
Leggere ad alta voce trasforma completamente l’atto della lettura. Sarebbe bello che ogni lettore avesse sempre una persona disposta ad ascoltarlo!
10. Il diritto di tacere.
Non siamo costretti sempre a parlare e la lettura è una azione solitamente silenziosa. “L’uomo costruisce case perché è vivo ma scrive libri perché si sa mortale. Vive in gruppo perché è gregario, ma legge perché si sa solo. – spiega Pennac – La lettura è per lui una compagnia che non prende il posto di nessun’altra, ma che nessun’altra potrebbe sostituire. Non gli offre alcuna spiegazione definitiva sul suo destino ma intreccia una fitta rete di connivenze tra la vita e lui”.
Buona Giornata del Libro a tutti!