“Gillo Pontecorvo: lo sguardo umano” è l’omaggio che il Museo Nazionale del Cinema dedica al grande regista in occasione del centenario dalla sua nascita, allestito dal 20 novembre 2019 al 3 febbraio 2020 nello spazio espositivo sotto i grandi schemi dell’Aula del Tempio, cuore del Museo Nazionale del Cinema e della Mole Antonelliana.
Le 62 immagini in mostra provengono dal ricco Fondo Pontecorvo, donato dalla famiglia nel 2013 al Museo Nazionale del Cinema, e sono relative ai film Giovanna (1955), La grande strada azzurra (1957), Kapò (1960), La battaglia di Algeri (1966), Queimada (1969) e Ogro (1979).
Di grande impatto emotivo, sono nel contempo preziosi documenti per conoscere il processo di lavorazione dei film, dai provini degli attori alle foto di set e di scena. L’omaggio include anche un assaggio del periodo da giornalista e fotografo negli anni ’50.
Completano il percorso due monitor dove scorrono immagini montate da Simone Pontecorvo sui progetti del regista mai portati a termine e una carrellata sugli anni di direzione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Sull’altro monitor invece il suo provino da attore per il film Il sole sorge ancora e quello di alcune attrici per Kapò (tra le altre una giovanissima Claudia Cardinale).
L’impegno sociale e l’attenzione per la condizione umana sono al centro di tutte le opere di Pontecorvo che vuol dare voce a chi voce non ha: a cominciare da Giovanna, racconto femminile e protofemminista, per passare attraverso l’umanità dolente de La grande strada azzurra, l’orrore dei campi di concentramento nazisti di Kapò, fino ad arrivare alla coralità del popolo in rivolta de La battaglia di Algeri e Queimada, per chiudere con il sanguinoso attentato in Ogro.
“Il Museo Nazionale del Cinema rende omaggio a uno dei più grandi registi del Novecento – sottolinea Annapaola Venezia, Vicepresidente del Museo Nazionale del Cinema -. Siamo onorati che la famiglia abbia deciso di donarci l’archivio completo di Pontecorvo, prezioso, ricco, ed eterogeneo. Ancora una volta il Museo si conferma, grazie al prestigio e alla ricchezza delle sue collezioni, l’istituzione di riferimento per la raccolta, la conservazione e la valorizzazione di materiali e archivi cinematografici”.
Il tributo a Pontecorvo si collega alla mostra #FacceEmozioni. 1500-2020: dalla Fisiognomica agli Emoji, che racconta il volto come più importante luogo di espressione dell’anima dell’essere umano, ospitata al Museo Nazionale del Cinema fino al 6 gennaio 2020. La ricerca dei volti, delle “facce”, è stata assolutamente centrale per il regista che diceva: “La direzione degli attori è una delle cose che mi interessa di più nel cinema: e questo interesse è moltiplicato dalla mia mania per la faccia giusta, per la corrispondenza anche fisica con il personaggio, per la quale rinuncio molto spesso a quegli strumenti molto più raffinati e utili che sono gli attori professionisti.”
Fonte: Museo Nazionale del Cinema