La Fondazione Dolomiti UNESCO e l’Università Ca’ Foscari presentano lunedì in streaming i risultati di uno studio innovativo.
La Fondazione Dolomiti UNESCO, infatti, attraverso la sua “Rete Funzionale per lo Sviluppo, il Turismo e la Mobilità Sostenibile”, coordinata per tutte le Dolomiti dalla Provincia aut. di Bolzano – Alto Adige, ha avviato insieme all’Università Ca’ Foscari di Venezia uno studio per individuare il miglior modello gestionale dei “punti caldi” – detti hotspot – delle Dolomiti Patrimonio Mondiale UNESCO. L’obiettivo è quello di conservare il capitale naturale nel rispetto degli interessi delle comunità locali.
Per mezzo dello studio innovativo, anche con l’ausilio dei cosiddetti Big Data, sono stati presi in esame i flussi di visitatori nelle aree pilota del lago di Braies e delle Tre Cime di Lavaredo riferiti all’estate 2018. In base a questi dati sono stati valutati gli impatti di questi flussi e la capacità di carico dell’ambiente, dell’economia e delle comunità locali. In conclusione dello studio gli esperti hanno suggerito alcune misure d’intervento.
I principali risultati dello studio nelle due aree pilota e le possibili misure da attuare saranno illustrati dal professor Jan Van der Borg, responsabile del team di ricerca internazionale insieme al presidente della Fondazione Dolomiti UNESCO, Mario Tonina, e all’assessora della Provincia aut. di Bolzano – Alto Adige Maria Hochgruber Kuenzer nell’ambito di una conferenza stampa virtuale, moderata da Marcella Morandini, direttore della Fondazione Dolomiti UNESCO.
Appuntamento lunedì 16 novembre ore 13.00 in diretta streaming sulla pagina Facebook e sul canale Youtube della Provincia aut. di Bolzano – Alto Adige, nonché sulla pagina Facebook @DolomitesUNESCO
Fonte: Fondazione Dolomiti UNESCO