Il CAI di Pordenone, nelle settimane precedenti all’emergenza COVID-19, avev lanciato un crowdfunding per riportare la campana della Val Montanaia alla sua condizione originaria.
Già nel 1982 la campana (collocata in cima al celebre campanile di roccia nel 1926) era stata danneggiata da un fulmine e sostituita con una copia identica. Ma l’esposizione del tutto singolare della celebre guglia la rende particolarmente soggetta a eventi simili: il 19 settembre scorso, un altro fulmine ha colpito la campana che ora necessita di una riparazione. La campagna lanciata dal CAI di Pordenone mira a far sentire di nuovo i rintocchi tra i Monfalconi e gli Spalti di Toro, nelle selvagge, spettacolari e impervie Dolomiti Friulane. Una tradizione, per gli alpinisti che raggiungono la vetta conquistata per la prima volta il 17 settembre del 1902 dagli austriaci Victor Wolf von Glanvell e Karl Günter Freiherr von Saar, dopo che qualche giorno prima i triestini Napoleone Cozzi e Alberto Zanutti avevano avvicinato il ballatoio della cuspide finale.
Servono 1000 euro. La pagina della campagna vede salire di giorno in giorno i contributi, anche piccoli. “Desideriamo coinvolgere tutti coloro che amano la montagna e i Tesori che custodisce”, scrivono i promotori, “i tantissimi che il Campanile l’hanno salito e hanno avuto il privilegio di far rintoccare la campana, ma anche tutti quelli che il suono della campana lo hanno ascoltato dalle pendici, in ascesa al bivacco Perugini o in cammino sulla Alta Via dei Silenzi”. Un modo per rimanere legati ai piccoli ma preziosi patrimoni custoditi nel grande Patrimonio mondiale delle Dolomiti: “Un piccolo contributo di molti darà nuova vita ad un suono che rappresenta per noi un orgoglio e un simbolo di fratellanza”.
Scopri la storia della prima ascesa del Campanile di Val Montanaia: quasi una leggenda tra generosità e scaltrezza.