Si è riunito ieri pomeriggio a Longarone (Bl) il Collegio dei Sostenitori della Fondazione Dolomiti UNESCO. Si tratta di un organo statutario cui possono aderire associazioni, enti locali, semplici cittadini, per concorrere a costruire insieme il futuro del Sito dolomitico.
Dopo il saluto del sindaco di Longarone e presidente della Provincia di Belluno Roberto Padrin è intervenuta la presidente della Fondazione Dolomiti UNESCO Mariagrazia Santoro: “Questo incontro annuale serve a guardarci in modo diverso” ha affermato. “E’ qualcosa di atipico che i sostenitori possano dare il proprio contributo a una Fondazione non solo in termini economici, ma anche con la loro attività e le loro competenze. Sarebbe ora importante” ha auspicato la presidente, “che anche tutti i Comuni scegliessero di diventare sostenitori: sono infatti le amministrazioni il primo interlocutore e il terminale dell’azione sul territorio della Fondazione”.
Ampio il resoconto del direttore della Fondazione Marcella Morandini sulle moltissime attività svolte nel 2017. “Uno degli ostacoli”, ha sottolineato il direttore, “è rappresentato a volte dall’errata rappresentazione di ciò che la Fondazione può e non può fare. La nostra struttura è molto leggera e sempre a disposizione, ma quello che ognuno dovrebbe chiedersi è cosa possa cambiare, nella propria vita e nel proprio contesto, in virtù del riconoscimento UNESCO. Occorre abbandonare l’atteggiamento di attesa e fare in modo che tutti si sentano protagonisti di questo percorso comune, fondato non a caso sul modello di rete”.
Per aumentare la consapevolezza di vivere in un territorio Patrimonio dell’Umanità anche i simboli sono importanti. E’ intervenuta per questo Tatiana Pais Becher, sindaco del Comune di Auronzo, il primo in Veneto ad accogliere l’invito della Fondazione a posizionare i cartelli, autorizzati per tutte le amministrazioni, che indicano come il Comune racchiuda una parte del territorio Patrimonio dell’umanità.
Il focus dell’incontro 2017 del Collegio dei Sostenitori è stato dedicato alla Rete Funzionale della Formazione. Le linee guida e le attività svolte nel corso dell’anno sono state illustrate dal coordinatore Fabio Scalet e da Gabriella De Fino della Trentino School of Management / Step Area Unesco: dal master in Gestione dei Beni Naturali UNESCO ormai giunto alla quinta edizione, al corso per Amministratori e Opinion Leader, fino al progetto Dolomiti Accessibili e al corso dedicato ai gestori di rifugio. Preziose a questo proposito le testimonianze portate da due partecipanti, rispettivamente Fabiano Bruna, guida naturalistica e Mario Fiorentini, gestore del rifugio Città di Fiume: “Le nostre strutture sono diventate negli anni un punto di arrivo più che un punto di partenza” ha evidenziato Fiorentini, “ecco perché condividiamo l’esigenza di poter dare informazioni che vadano al di là degli aspetti alpinistici e che richiedono competenza sull’intero territorio nel quale viviamo”.
“Consapevolezza” è stata dunque una delle parole chiave di questo 2017. Una consapevolezza che deve partire fin dalla più giovane età come evidenziato dal professor Andrea Guaran che ha illustrato il progetto dedicato alle scuole “Io Vivo qui nelle Dolomiti Friulane patrimonio UNESCO”.
Fonte: Fondazione Dolomiti UNESCO