Anche XI edizione di Pistoia – Dialoghi sull’uomo, il festival di antropologia del contemporaneo in programma dal 22 al 24 maggio 2020, verrà introdotto da incontri ideati dalla direttrice della manifestazione, Giulia Cogoli, e promossi dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia.
Le conferenze per le scuole – che hanno introdotto il tema della manifestazione ai ragazzi fin dal 2010, anno di nascita del festival – hanno riscosso un successo tale che l’organizzazione ha deciso di aprirli anche al pubblico adulto (ingresso libero previa prenotazione: Martina Meloni | dialoghi@comune.pistoia.it | tel. 0573 371 611) e di renderli disponibili in streaming sul sito www.dialoghisulluomo.it.
Il primo degli incontri sarà con Adriano Favole, antropologo e consulente al programma del festival, martedì 4 febbraio alle ore 11 al Teatro Manzoni di Pistoia rifletterà su: “Dire e fare il mondo: tra antropologia e linguistica”.
Che relazione c’è tra la lingua e la cultura di una società? È la lingua oppure il contesto socio-culturale a determinare la nostra visione e, insieme, la costruzione del mondo? Favole si concentrerà principalmente sul rapporto tra società, lingua e cultura e sulla diversità linguistica e culturale tra gli esseri umani, fornendo diversi spunti etnografici.
In antropologia si sono alternati due principali modelli teorici per spiegare il rapporto tra lingua e cultura. Da un lato la teoria che sostiene che la lingua che usiamo influenza pesantemente la nostra costruzione del mondo; dall’altro, un secondo modello teorico dà molta importanza al contesto sociale e culturale nel quale la lingua prende forma.
Per lo più, gli antropologi ritengono che si possa fare ricorso a entrambi i modelli: le lingue condizionano il pensiero e l’agire sociale e, viceversa, il contesto sociale modella le lingue. Attraverso la lingua si veicolano rapporti gerarchici e di potere. La lingua trasmette diseguaglianze, oltre che informazioni e sapere.
«Come abbiamo constatato anche negli ultimi tempi – afferma Favole – la lingua può esprimere odio in senso profondo, ma è anche uno dei pochi strumenti di condivisione tra gli esseri umani».
Gli antropologi hanno lavorato molto sul modo in cui il contatto culturale cambia i sistemi linguistici. Perché alcune lingue divengono egemoniche? Perché in alcuni contesti si sono formate lingue creole? Esistono lingue globali? I nuovi media sono un pericolo per la diversità linguistica, oppure possono favorire l’uso scritto di alcune lingue a tradizione orale? Come possiamo costruire insieme il mondo del futuro senza perdere l’incredibile ricchezza della diversità linguistica?
Martedì 10 marzo, alle ore 11, al Teatro Manzoni, il linguista Federico Faloppa terrà la seconda lezione preparatoria ai Dialoghi, dal titolo “Il linguaggio: questo sconosciuto?”.