Dal 15 ottobre al 15 novembre, i Musei Civici Fiorentini e MUS.E – sotto l’egida dell’Ufficio Patrimonio Mondiale del Comune di Firenze e grazie al sostegno di Aquila Energie e della Libera Accademia di Belle Arti – presentano “Dante Alighieri, gli Uomini illustri e il Bene comune”, una iniziativa iniziativa speciale dedicata al sommo poeta e al suo legame con le istituzioni civiche fiorentine che porta nella dei sala dei Gigli di Palazzo Vecchio un’esperienza immersiva inedita, a cura di Carlo Francini e Valentina Zucchi.
Negli anni Ottanta del Trecento Dante, ormai riabilitato in città e già largamente celebrato per la sua opera, viene individuato fra gli esempi di virtù da raffigurare entro un ciclo dipinto all’interno di Palazzo Vecchio: ventidue uomini illustri della storia, emblemi di alti valori etici e politici, in grado di ispirare i governanti cittadini.
La serie fiorentina – concepita da Coluccio Salutati, notaio, intellettuale e cancelliere della Repubblica fiorentina -, oggi perduta, si inseriva nel solco della pittura civica e politica sviluppatasi nel corso del Trecento fra i Comuni italiani, tesa a rappresentarne in forma diretta ed efficace il messaggio politico. Entro tale contesto si collocava infatti l’idea di Bene comune, inteso come bene di una comunità, da difendere rispetto agli interessi personali e di fazione; a corollario di questa superiore entità politica ed etica, infatti, assumevano un posto di rilievo le virtù, suoi fondamentali presidi, ma anche le figure esemplari della storia che le avevano ben incarnate.
Gli Uomini illustri del palazzo fiorentino erano nove eroi della repubblica romana, due condottieri, sei grandi monarchi e cinque poeti toscani, tra cui Dante Alighieri.
Gli Uomini illustri fiorentini, in cui l’Alighieri aveva un posto d’onore, viene oggi qui reinterpretato in chiave contemporanea e riproposto al pubblico come elemento ispiratore del nostro agire individuale e collettivo: oltre all’esposizione del codice laurenziano con le iscrizioni correlate ai personaggi, infatti, chiunque entrerà nella Sala dei Gigli fra la metà di ottobre e la metà di novembre potrà fruire di un’installazione sonora immersiva inedita, frutto del lavoro accurato e creativo del team dei sound designer di Mezzoforte. Il progetto sonoro dispiegato nell’ambiente – rispettoso della sala e nello stesso tempo aderente alla stessa – è stato infatti sviluppato connotando ogni singolo personaggio e inserendolo in una più ampia sequenza, che intreccia da una parte l’età medievale e dall’altra il tempo contemporaneo.
Per un mese il pubblico potrà così visitare la sala immergendosi in una ricca e avvincente stratigrafia storica, che dal Trecento giunge fino a noi. In aggiunta, nelle giornate di venerdì, sabato e domenica (dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18) il progetto conoscerà un’ulteriore interpretazione, questa volta teatrale: la giovane compagnia I Nuovi, “costola” del Teatro della Pergola, concorrerà infatti alla restituzione del ciclo medievale e di ciò che esso costituiva agli occhi della città grazie a una performance ideata appositamente per l’occasione: i personaggi sembreranno così tornare in vita, offrendosi allo sguardo del pubblico per sottolineare, ancora una volta, quanto i valori e le virtù impersonate dalle diverse figure della storia siano ancora oggi riferimenti importanti per il nostro pensare e il nostro agire collettivo. INFO VISITA >>
FONTE: Comune di Firenze