Dal 6 dicembre a Jesolo Lido nello Spazio Aquileia 123 – fino al 15 settembre 2018 -, ad essere protagonista sarà l’antico Egitto con la mostra “Egitto. Dei, faraoni, uomini”.
Curata da Emanuele Ciampini e Alessandro Roccati, prodotta da Cultour Active e Venice Exhibition e promossa in collaborazione con la Città di Jesolo, l’esposizione coniuga spettacolo e rigore scientifico, punti di forza di questa grande mostra che non teme di fare del racconto e dell’emozione la sua cifra.
L’ideazione è stata affidata ad egittologi di sicuro prestigio e i reperti esposti provengono da musei e collezioni pubbliche e private molto importanti, a partire dal Museo Nazionale del Cairo per proseguire poi con il Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco di Roma, Museo Archeologico Nazionale di Firenze – Museo Egizio, Civico Museo Archeologico di Asti, Civico Museo di Storia ed Arte di Trieste.
Ma nulla in questa rassegna sarà “imbalsamato”. Qui il pubblico sarà condotto per mano alla scoperta di una grande civiltà, immergendosi nel mito che l’ha da sempre circondata, in un viaggio in undici tappe che risulterà intensamente rivelatore di una grande pagina della storia universale.
Una storia che geograficamente si concentra nelle terre bagnate dal Nilo ma che, grazie anche a ciò che è emerso dalle più recenti campagne di scavo, si situa molto più “dentro” il Mediterraneo di quanto si usasse pensare.
Partendo dal Mare Adriatico si sfocia nel Mediterraneo, entrando in contatto con le civiltà che fiorirono sulle sue sponde, per risalire infine il fiume Nilo, si arriverà a far conoscenza con le dinastie dei Faraoni, le divinità egizie, le pratiche legate al mondo dell’oltretomba, ma anche l’arte, la scrittura, i riti e le usanze.
Una sezione sarà riservata alle Regine e alle Dee d’Egitto, dando così uno spazio anche alle grandi donne della civiltà egizia.
“Egitto. Dei, faraoni, uomini” si rivolge a tutto il pubblico, scuole e famiglie in primis. Le classi prenotate sono ad oggi oltre 200. “Nessuno qui deve sentirsi escluso perché non all’altezza”, ribadiscono gli organizzatori.
I preziosissimi reperti originali concessi alla mostra dai musei e dalle collezioni di diversi Paesi saranno illustrati ed accompagnati da proiezioni animate e da postazioni multimediali interattive, che trasformeranno la conoscenza in scoperta e questa in meraviglia, grazie ad animazioni video, e schermi touch, il tutto realizzato – per i contenuti scientifici – sotto la regia di esperti egittologi.
Senza alcun timore di “unire il sacro al profano”, accanto alle teche blindate che accoglieranno i reperti museali saranno proposte fedeli riproduzioni, scenografie e sofisticate installazioni tecnologiche, a comporre un ricco itinerario che si soffermerà sulla storia, le dinastie, la religione, i culti, le abilità tecniche e artistiche dell’antica terra dei faraoni, partendo dal passato e arrivando fino ai giorni nostri.
Il pubblico avrà anche l’emozione di esplorare di persona due delle più emblematiche camere sepolcrali egizie: la tomba dell’artigiano Pashed e la leggendaria tomba di Tutankhamon, “il faraone fanciullo” dodicesimo re della XVIII dinastia egizia, scoperta da Howard Carter nel 1922, entrambe perfettamente ricostruite in scala 1:1.
Protagonista assoluta sarà la mummia di Asti, da poco restaurata e mai esposta al pubblico, che coinvolgerà i visitatori in una vera e propria attività di ricerca scientifica tramite un’installazione multimediale. Grazie al supporto e alla collaborazione della polizia criminale è stato infatti possibile realizzare la ricostruzione del volto che sarà presentata in anteprima alla mostra e con il reparto di radio diagnostica dell’ospedale di Asti è stata realizzata una TAC sulla mummia che ha rivelato incongruenze e misteri per ora irrisolti, e che sta già richiamando l’attenzione dei più grandi studiosi ed egittologi. Di chi era il corpo della mummia? Chi ha violato la sua sepoltura, e in quale epoca? Domande che troveranno risposta nella sala dedicata alla mummia di Asti
Insomma una grandiosa mostra “orgogliosamente didattica”, dove l’aggettivo non si conclude nelle sole scuole e non ha alcuna connotazione riduttiva.
“Tutti abbiamo voglia di imparare, affermano ancora gli organizzatori, e questa mostra offre infiniti spunti, suggestioni e puntuali informazioni”. Con in più la presenza di reperti originali di rilievo, di un comitato scientifico di livello, di una capacità progettuale già ampiamente collaudata, aspetti di non poco conto che distinguono nettamente “Egitto. Dei, faraoni, uomini” dalle molte mostre fotografiche o multimediali “di giro”.
Fonte: organizzatori