Galleria degli Uffizi, FirenzeGalleria degli Uffizi - Firenze. Imm. repertorio

L’ Ufficio Centro Storico di Firenze Patrimonio Mondiale UNESCO, in collaborazione con HeRe Lab, laboratorio congiunto Comune di Firenze – UNIFI, ha pubblicato un quaderno operativo “Appunti per una riapertura dei Musei e dei Monumenti
post emergenza COVID-19″ a cura di Carlo Francini, Site manager Centro Storico di Firenze Patrimonio Mondiale UNESCO e codirettore scientifico HeRe Lab, laboratorio congiunto Comune di Firenze – UNIFI, Chiara Bocchio e Alessia Montacchini entrambe Borsiste HeRe Lab.

Negli appunti, pubblicati già lo scorso 15 aprile sul sito istituzionale di Firenze Patrimonio Mondiale, viene disegnata una proposta per “iniziare a capire e ridisegnare il futuro del settore culturale, delineando quali i parametri, le strategie e le misure potenziali da adottare per la riapertura dei monumenti, delle istituzioni culturali e delle nostre città in completa sicurezza.”

GLi autori hanno quindi elaborato un documento che prende le mosse dal clima di collaborazione e dalle stimolati delle Campagne UNESCO in risposta al COVID-19 e che vuole fornire indicazioni, procedure e raccomandazioni – estratte sulla base di documenti internazionali analizzati – in merito alla fase di riapertura dei luoghi del patrimonio culturale. In particolare sono state analizzate tre pubblicazioni: “Heritage in Times of COVID” di ICCROM , “Recommendations for museum conservation” di ICOM e “National Coronavirus Response – A ROAD MAP TO REOPENING” dell’AMERICAN ENTERPRISE INSTITUTE.

E’ molto interessante l’analisi delle tre pubblicazioni citate (e per questo vi rimandiamo alla lettura completa del documento QUI >>) ma la sintesi che ne scaturisce, benché di carattere generale e sicuramente da declinare secondo le infinite variabili delle istituzioni culturali nel loro contesto, delinea un quadro piuttosto chiaro rispetto alla necessità di ripensare il patrimonio museale nel suo complesso.

Nel post covi sarà necessario adottare nuovi modelli di accesso e fruibilità, questo è un dato di fatto. Nel rispetto delle norme indicate dall’OMS come linee guida di prevenzione, innanzitutto saranno da evitare le code e il contatto fra il fruitore e il personale del museo. Sarà quindi necessario introdurre – dove non ancora sussiste – ma in maniera esclusiva la prenotazione e la bigliettazione on line, riducendo al minimo – se non abbandonando del tutto – la bigliettazione cartacea. Per fusibilità più sicura, dal punto di vista sanitario, sarà necessario rinunciare ai supporti di visita digitali e cartacei condivisi, come le audio guide e video guide che noleggiano in loco o le brochure dei percorsi di visita. Inoltre sarebbe opportuno aggiornare la segnaletica all’interno della struttura ma anche lungo il percorso museale, inserendo i dovuti contenuti sui comportamenti da adottare all’interno della struttura.
Altre regole, intuitive in realtà ma che andranno fissate e il cui rispetto necessiterà di essere incentivato fortemente – oltre che posto a controllo e verifiche – riguardano la sicurezza dell’accesso alla istituzioni culturali. Il documento fa riferimento all’utilizzo obbligatorio delle mascherine ma anche al monitoraggio della salute del visitatore in loco (per esempio la misurazione temperatura corporea) e alla capacità di fornire assistenza in caso di malori, con un potenziamento del servizio infermeria. Sarà poi indispensabile fornire la disponibilità a visitatori e personale di accedere a dispenser di sostanze disinfettanti per le mani in posizioni strategiche, così come indispensabile sarà limitare le presenze del pubblico nei diversi ambienti del percorso di visita, garantendo la guardiania e la sorveglianza in ogni sala per monitorare l’andamento delle visite e per far mantenere la necessaria distanza di sicurezza.
A livello di gestione della struttura, sarà necessario intensificare le operazioni di pulizia delle sale e dei percorsi, applicando anche procedure routinarie di disinfezione degli ambienti e delle superfici, aumentando quindi le misure di sicurezza igienico sanitarie e, importantissimo, stabilire una modalità sostenibile di informazione al pubblico circa le procedure di pulizia.