Si è tenuta il 3 e 4 maggio a Cefalù la Seconda Conferenza dei Siti Patrimonio Mondiale UNESCO della Sicilia. L’Iniziativa, che ha coinvolto decine di Comuni dell’isola ed esponenti del mondo culturale, scientifico ed accademico, è stata promossa dal Sito Arabo Normanno di Palermo, Monreale e Cefalù e dalla Fondazione Patrimonio UNESCO Sicilia, ed ha visto la presenza, tra gli altri, del Presidente della Regione, Nello Musumeci, e del Presidente dell’Ente Gestore dell’Arabo Normanno, Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo.
Il Sindaco di Noto, Corrado Bonfanti, è intervenuto come Vice presidente dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale, portando i saluti del Presidente e contribuendo al dibattito con una articolata relazione.
Dopo aver ricostruito la mission e l’azione dell’Associazione, Bonfanti si è impegnato a sottolineare alcuni punti strategici del ruolo dello Stato di fronte all’Unesco e al Centro del Patrimonio Mondiale e la necessità, da parte deo Governo, di una presenza più attenta e concreta alle esigenze dei territori dei 53 siti italiani. Altro tema introdotto è stato il necessario coinvolgimento nei costi di gestione e salvaguardia del Patrimonio Mondiale degli stakeholder che giovano, sul piano turistico ed economico, della buona influenza del riconoscimento UNESCO sul piano della promozione turistica. Inoltre, il vice presidente ha sottolineato la necessità, non più rinviabile, di un supporto normativo ed economico a sostegno degli amministratori nei Siti iscritti alla World Heritage List, che si realizzi in un’attenzione reale e un investimento politico a favore dei percorsi formativi della cittadinanza e nella costruzione di un circuito turistico tematico per i Siti italiani del Patrimonio Mondiale.
Sul piano regionale, in presenza del Presidente della Regione e del Sindaco di Palermo, Bonfanti ha attentamente ricostruito le problematiche e le opportunità di un Patrimonio Unesco che in Sicilia conta sette Siti Materiali, due Immateriali , più due Geoparchi riconosciuti da Unesco e la partecipazione ad ulteriori due Patrimoni intangibili; coinvolgendo 41 Comuni solo tra i sette Siti Materiali. Bonfanti ha così espresso un convinto apprezzamento per le attività dell’Ente gestore dell’Arabo Normanno, rimarcando quanto sia stata proficua la vincolatività della costituzione in Ente gestore, ai fini di quella candidatura riconosciuta nel 2015, ed auspicando l’adozione da parte della Regione di una norma di Legge che disciplini, per tutti gli altri sei siti e per il Patrimonio Immateriale, l’organizzazione in Enti gestori con un livello di coordinamento regionale. Bonfanti ha poi rimarcato la necessità che ci si avvalga di quegli strumenti giuridici già oggi esistenti, dal principio di sussidiarietà definito nell’art 118 della Costituzione fino al rapporto pubblico privato disciplinato dall’art 151 del Codice degli Appalti, e che oggi aprirebbero immediatamente grandi opportunità di recupero, valorizzazione, ricchezza e lavoro. In conclusione il Vicepresidente dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale ha rivolto un appello per l’urgente ratifica della Convenzione di Faro: autentica miniera di innovazione ideale nella rappresentazione del Patrimonio e per il coinvolgimento delle comunità.