Venezia e Matera sono “solo” i primi due siti del Patrimonio Mondiale per i quali stamane toccherà cominciare a fare la conta dei danni a causa delle condizioni eccezionali di maltempo che si sono verificate nelle ultime 36 ore.
Venezia ha rischiato il collasso, la notte scorsa: l’acqua alta ha sfiorato la paurosa soglia dei 190 centimetri sul medio mare a causa, anche, del vento di scirocco a 100 chilometri orari. Il picco, alle 22.50, è stato di un metro e 87 e tutto il centro storico è stato allagato. Secondo ANSA sarebbe la seconda misura nella storia della Serenissima, dopo il record di 194 centimetri del 1966.
Il rialzo improvviso della marea è iniziato in serata, quando le previsioni – inizialmente di un metro e 45 – sono state riviste in modo peggiorativo dal Centro maree del Comune: 160 centimetri, poi 170, quindi 180 fino al picco di cui sopra. Lo stesso Centro Maree è stato vittima della mareggiata che ha allagato la città, danneggiando le linee telefoniche e che per questo non è contattabile, se non con i canali Telegram Centro Maree Informa, Centro Maree avvisa, e il sito internet.
L’acqua alta ha anche causato due vittime a Pellestrina. Si tratta di un uomo di 78 anni, rimasto fulminato mentre cercava di far ripartire le elettropompe nella sua casa allagata, e di un altro uomo residente sull’isola deceduto probabilmente per cause naturali.
Allagata la Basilica di San Marco con conseguenze sui mattoni e sulle colonne dell’edificio e anche ai marmi recentemente sostituiti.
“Questo è un disastro, questa volta bisognerà contare i danni”, ha detto il sindaco Luigi Brugnaro, mentre in barca effettuava un sopralluogo nell’area marciana, accompagnato dalla polizia municipale e dal personale di Avm. “Stiamo affrontando una marea più che eccezionale – ha aggiunto in un tweet Brugnaro – Siamo tutti mobilitati per gestire l’emergenza”. Tutte le scuole di Venezia e delle isole sono rimaste chiuse, oggi, e il sindaco ha annunciato che chiederà lo stato di calamità naturale per la città. Il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha attivato l’unità di crisi della Protezione civile. Si temono gravi ripercussioni su tutta la laguna, mentre sono segnalate condizioni di allarme sull’intera costiere veneta e, per la forte pioggia, preoccupano le situazioni dei fiumi, in particolare del Piave. La Regione ha attivato anche i collegamenti con il Dipartimento della Protezione civile nazionale e con il Comando dei Vigili del fuoco. Domani arriverà alla sala operativa regionale, a Marghera, il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli.
L’acqua ieri ha invaso anche Matera dove le antiche strade si sono trasformate in torrenti in piena (VIDEO) con fango e detriti che non hanno risparmiato il rione dei Sassi e in alcuni tratti ha persino divelto la pavimentazione in basolato.
Fonte: ANSA