Il cibo quale espressione dell’identità culturale di popoli e nazioni, elemento fondamentale di sviluppo sostenibile e di coesione sociale, diventa per la prima volta, grazie all’ Italia, protagonista di una riflessione in ambito UNESCO che coinvolge i 195 paesi dell’Organizzazione . Quale seguito ideale di Expo Milano 2015 (Feeding the planet: energy for life) e nel contesto dell’Anno Italiano del Cibo 2018, la Delegazione italiana all’UNESCO ha organizzato in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, con il contributo del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, della cattedra Unesco sull’accesso al cibo dell’Universita Statale di Milano e delle due città creative Unesco per la Gastronomia, Parma e Alba, una giornata sul tema del cibo, in corso oggi a Parigi.
Saranno presenti personalità italiane e straniere di grande rilievo, rappresentanti di Università, giornalisti, esperti del settore, chef noti per l’impegno sui temi culturali e dello sviluppo sostenibile oltre ad esperti provenienti da diverse aree geografiche (tra cui Francia, Arabia Saudita, Giappone, Belgio, Lituania, Azerbaijan) che, oltre all’Italia, hanno presentato alcuni esempi caratteristici delle proprie tradizioni culturali legale al cibo. I lavori della giornata si propongono di valorizzare il legame tra cibo, arte culinaria, paesaggi, territori, patrimonio e identità culturale delle popolazioni di cui sono espressione. La cultura e la tradizione agroalimentare ed enogastronomica dell’Italia diventano anche in questa sede protagoniste di un settore che a livello internazionale sta sempre piu’ imponendo a molti Paesi (soprattutto meno avanzati) scelte di sviluppo sostenibile e biodiversita’, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda ONU 2030.
Informazioni Evento:
L’evento sarà articolato, dopo la sessione di apertura, in quattro tavole rotonde, dedicate all’approfondimento di come la “cultura del cibo” possa rappresentare un elemento trasversale alle tre aree di azione Unesco (Cultura, Scienza ed Educazione): “Food Culture, a key driver of cultural identity”, “Food Culture: social inclusion and sustainable development”, “Food Culture: Education for development”, nonché allo scambio di buone pratiche ed esperienze per il riconoscimento dei paesaggi, delle tradizioni e dei rituali legati alla produzione e al consumo del cibo, quali elementi del patrimonio mondiale materiale e immateriale. Interverranno in tale sezione, tra gli altri, i rappresentanti dei promotori del riconoscimento dell’ “Arte del Pizzaiuolo napoletano” nella lista Unesco, insieme ad esperti dall’Arabia Saudita (per l’iscrizione “il caffé arabo, simbolo di ospitalità”), del Giappone (Washoku: la cultura alimentare tradizionale dei Giapponesi), della Francia (“il pasto gastronomico francese”), del Belgio (“la cultura della birra”) e dell’Azerbaigian (“cultura della condivisione del pane: Lavash”).
Fonte MiBACT