Il 17 dicembre è stato celebrato il 39esimo anniversario dell’inserimento del Centro storico di Firenze nella lista patrimonio mondiale avvenuto nel 1982 a Parigi. “In occasione del 39esimo anniversario – ha detto l’assessore a Urbanistica, ambiente, turismo e Piano di gestione UNESCO, Cecilia Del Re – andremo a chiudere i lavori per l’aggiornamento del Piano di gestione, per arrivare nel 2022 all’approvazione formale da parte del Consiglio comunale. A novembre si terranno poi in Italia e soprattutto a Firenze, grazie all’impegno del governo italiano, le celebrazioni del 50esimo della Convenzione sulla protezione del patrimonio culturale e naturale mondiale, momento importantissimo come occasione per riflettere sul futuro della Convenzione e sulla nuova centralità dei temi del rapporto tra cambiamento climatico e patrimonio, turismo e salvaguardia e degli aspetti sociali della comunità per la comprensione del patrimonio. Il 2021 ha visto per la per la prima volta riconosciuta l’estensione a tutta la collina di San Miniato dell’area oggetto di tutela, un dato importante perché include una nuova fetta di territorio verde e non solo monumentale. Per tutto il lavoro svolto e quello da fare ringrazio istituzioni, associazioni e cittadini che hanno dato il proprio contributo per l’aggiornamento del piano, oltre all’ufficio Firenze Patrimonio mondiale e rapporti con l’Unesco guidato da Carlo Francini e il team di Here Lab”.
Nel 2022 la Convenzione del Patrimonio mondiale celebra infatti il suo 50esimo anniversario. Gli effetti del cambiamento climatico sono stati tangibilmente avvertiti dai siti di tutto il mondo, mentre il crescente volume del turismo ha esercitato una pressione ambientale e sociale sulle proprietà e sulle comunità circostanti. La pandemia di Covid 19 ha rivelato la vulnerabilità dell’ecosistema del patrimonio di fronte a crisi improvvise, come dimostrato dalla chiusura dell’89% dei siti Patrimonio dell’Umanità. In questo contesto, l’Unesco lancerà un programma della durata di un anno per stimolare profonde riflessioni sul futuro del patrimonio dal titolo ‘The Next 50: World Heritage come fonte di resilienza, umanità e innovazione’.
Fonte: Comune di Firenze