Si è tenuto venerdì 13 novembre in modalità on line uno stimolante incontro fra lo staff del Centro del Patrimonio Mondiale e quello del Segretariato dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale, coadiuvato dal coordinatore scientifico Carlo Francini assieme a due membri del Comitato Tecnico, Luana Alessandrini per la città di Urbino e Katia Basili per quella di Venezia.
L’incontro è stato richiesto e gestito da Jyoti Hosagrahar, vice direttore del Centro del Patrimonio Mondiale all’UNESCO, che guida l’implementazione delle Raccomandazioni per il programma dei Historic Urban Landscape, Il Programma per le Città Patrimonio Mondiale nonché quello per l’implementazione delle politiche per il Patrimonio Naturale e Culturale nell’Agenda 2030 e per la “ New Urban Agenda”, con lo scopo di conoscere l’Associazione e di dare inizio ad una serie di attività di collaborazione con lo stesso Centro del Patrimonio Mondiale.
In questo primo approccio, quindi, è stata presentata l’Associazione con le sue peculiarità, mettendo in risalto la penetrazione delle sue attività nell’ambito dei territori del Patrimonio Mondiale in Italia e valorizzando le attività di interlocuzione e collaborazione con le associazioni del Network Europeo.
Alla luce delle caratteristiche dell’Associazione e delle attività che essa porta avanti nel tempo, le proposte avanzate dalla dottoressa Hosagrahar sono state diverse e inerenti molteplici campi di azione.
Primo tema trattato quello della Comunicazione. Lo staff del WHC ha sondato la disponibilità dell’Associazione a supportare la loro azione di reperimento di storie, buone pratiche e materiali per la newsletter del Programma W.H.Cities, nonché per una collaborazione alla sua stessa disseminazione, considerando la problematica della traduzione dei materiali in lingua italiana, non disponibile al momento sul sito web del WHC.
L’Associazione, attraverso il suo ufficio comunicazione, si è detta disponibile a farsi promotrice del Programma presso i suoi associati e i diversi gli stakeholders sui territori, sostenendo attivamente la raccolta di pratiche e iniziative presso i siti coinvolti nel Programma delle W.H.Cities (possibilmente in tempi congrui e sia in italiano che in inglese), traducendo in italiano i testi della newsletter confezionata dallo staff del programma e contribuendo alla più vasta condivisione e disseminazione della stessa.
Il W.H. Center sta lavorando anche sul tema delle Walled Cities e la vice direttrice del World Heritage Center ha chiesto all’Associazione di essere, all’interno del programma, il fulcro delle relazioni con le città dell’area del Mediterraneo, imbastendo la necessaria rete di contatti attraverso l’azione del Segratariato.
Il gruppo di lavoro della Hosagrahar ha anche già lanciato i “World Heritage City Dialogues”, per i quali è stato richiesto di sostenere la partecipazione, allargando l’invito alla partecipazione dei soci rientranti nel programma e ai membri delle Associazioni Europee, e di contribuire alla disseminazione degli output delle attività attraverso i nostri canali di comunicazione.
Ultimo tema, in ordine temporale e non di importanza, il rafforzamento delle attività per il decennale delle Raccomandazione UNESCO sullo Historical Urban Landscape, per il quale viene richiesta la collaborazione nella definizione delle declinazioni tematiche, il sostegno alla più ampia partecipazione possibile e nella disseminazione dell’ informazione, sia a livello nazionale che internazionale, con particolare riferimento alla realizzazione degli obiettivi dell’Agenda 2030 per un futuro sostenibile. A tale proposito, il coordinatore scientifico Carlo Francini ha proposto di mettere questo tema al centro delle attività di ricerca e capacity building del suo gruppo di lavoro per il 2021.
“Si tratta di un’occasione importante non solo perché l’Associazione B.I.P.M. è chiamata alla collaborazione in un programma del Centro del Patrimonio Mondiale specifico ma soprattutto perché si apre un dialogo necessario tra quanti portano le responsabilità della gestione dei siti, siano essi amministratori o tecnici, e il Centro. – ha spiegato Carlo Francini a margine dell’incontro – E’ il primo passo nella costruzione di una comunità che riunisca i gestori dei siti UNESCO e il Centro del Patrimonio Mondiale, un passo che porta un segnale forte dell’avvicinamento del Centro alla realtà dei siti, affinché si condividano esperienze e progetti in un’ottica di reciproco sostegno, verso obiettivi comuni.”