Si inaugura oggi alla presenza di un parterre eccezionale la “Casa del Bicentenario” degli Scavi di Ercolano, interessata da un importante restauro durato più di 10 anni.
Francesco Sirano, direttore del Parco di Ercolano, ai microfoni di Radio Rai, ha spiegato in cosa consiste l’eccezionalità della Casa, sia in termini di ricostruzione storica che storiografia e archeologica a 360°.
Gli scavi del sito di Ercolano ebbero il loro primo inizio fra il 1737 e il 1738, ma fu grazie a Maiuri che noi oggi possiamo godere di questo ritrovamento. “Amedeo Maiuri, il più grande esploratore di questa città antica, fu anche autore di un’opera di restauro di incredibile forza comunicativa, molto audaci anche dal punto di vista architettonico. Chi da domani (l’apertura al pubblico è prevista da 24 ottobre, anniversario dell’eruzione del Vesuvio che distrusse Pompei, Ercolano, Oplonti e Stabia, n.d.r.) visiterà la Casa del Bicentenario potrà guardare attraverso una spaccatura nella struttura fino al secondo piano, ricco di pitture che si potranno vedere dal basso. Questo è possibile grazie alla geniale intuizione che ebbe Maiuri: sfruttare alcune lacune lasciate dalla distruzione dovuta all’eruzione per far comprendere meglio l’edificio e la sua struttura, che presenta due appartamenti.”
Casa del Bicentenario, che già in sé stessa costituisce una pagina straordinaria della Storia di Ercolano antica, sarà anche la prima pagina di una storia tutta nuova che il direttore intende scrivere da ora in poi. “Da domani la Casa sarà finalmente aperta ai visitatori, i quali saranno tutti coinvolti in un progetto sperimentale di monitoraggio e mitigazione del degrado antropico. – ha spiegato Sirano – I pavimenti a mosaico dell’atrio della Casa, che sono stati riportati alla loro originaria bellezza dal restauro, saranno resi fruibili al pubblico che vi potrà accedere seguendo diverse precauzioni ma anche dando personalmente un contributo alla ricerca stessa. Ovviamente non un contributo economico ma di tipo informativo.”
Il sistema di monitoraggio e mitigazione al quale ha accennato il direttore degli Scavi è sono un “box” della nuova pagina che i gestori del Parco Archeologico vogliono scrivere. “Oggi ad Ercolano il Ministro Franceschini potrà apprezzare in prima persona l’efficacia della sua riforma, in riferimento alla creazione dei Musei e dei Parco Archeologici autonomi. L’idea che io ho trovato geniale da parte del Ministro è di aver avvicinato le soluzioni ai problemi e questo da noi è sotto gli occhi di tutti: Ercolano è diventato un grande parco di scavo e ricerca a cielo aperto, che può contare sulla collaborazione di Università ed Enti di ricerca italiani e internazionali, che si concentra adesso non più sugli interventi di manutenzione straordinaria, come quello che presentiamo oggi, ma di natura ordinaria e continua, per preservare il Parco e approfondirne la conoscenza.”
Tutto questo non sarebbe possibile senza il supporto della Fondazione Packard, fondazione filantropica statunitense, che – come lo stesso Sirano ha spiegato – non sostiene il Parco tanto dal punto di vista economico ma mette a disposizione team di specialisti e la condivisione di nuove modalità di tutela e gestione di questo sito. Certo è che questo sito è attualmente catalizzatore di buone prassi, dalla funzionale partnership pubblico-privato alle pratiche di ricerca e disseminazione.
“Gli Scavi di Ercolano, assieme a quelli di Pompei e degli altri siti vesuviani, sono un sito del Patrimonio Mondiale UNESCO unitario ed eccezionale, che tutto il mondo ci invidia, perché tutti parte di una stessa storia. Una storia che ha ancora davvero tante pagine da scrivere, assieme – ha concluso Sirano riferendosi a Massimo Osanna, direttore del Parco d Pompei con il quale porta avanti numerose iniziative e anche battaglie – perché noi assieme siamo la dimostrazione che quando gli amministratori, quando vogliono, sanno e possono lavorare in sinergia perseguendo obiettivi importanti”.