Mentre si è aperto l’anno di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020 comincia il lavoro di preparazione dei dossier di candidatura per il 2021. 43 le manifestazioni di interesse arrivate in risposta al bando del MiBACT, adesso è il momento lavorare ai dossier di candidatura, che andranno inviati entro il 2 marzo 2020.Le candidature saranno valutate una giuria composta da sette esperti del settore della cultura, delle arti, della valorizzazione territoriale e turistica.
Il titolo di Capitale Italiana della Cultura, è stato istituito dal Ministero dei Beni Culturali e del Turismo nel 2014, dopo la nomina di Matera a Capitale Europa della Cultura 2019, con l’obiettivo di “sostenere, incoraggiare e valorizzare l’autonoma capacità progettuale e attuativa delle città italiane nel campo della cultura, affinché venga recepito in maniera sempre più diffusa il valore della leva culturale per la coesione sociale, l’integrazione senza conflitti, la creatività, l’innovazione, la crescita, lo sviluppo economico e, infine, il benessere individuale e collettivo”.
Fra le 43 città che si sono proposte, molte accolgono un sito del Patrimonio Mondiale – culturale quanto immateriale. L’Aquila, con la Perdonanza Celestiniana; Capaccio Paestum, Padula e Teggiano che si trovano tutte nel sito del Parco del Cilento, Vallo di Diano; Ferrara, che con il Delta del Po è iscritto alla World Heritage List dal 1995; Cerveteri con la necropoli della Banditaccia; Genova (Sito dei Palazzi dei Rolli e delle Strade Nuove); Verbania, sul cui territorio insiste il Sacro Monte di Ghiffa e poi ancora Catania, Modica e Scicli – nel sito del Val di Noto. Si aggiungono poi Belluno e Feltre che sono inserite nel Sito delle Dolomiti; Pieve di Soligo nel Sito delle Colline del Prosecco e – per finire – Verona, sito Patrimonio Mondiale dal 2000.