I marmi e le colonne ritroveranno la loro antica luce; i mosaici dorati torneranno a sfavillare; al grande Zodiaco che impreziosisce il pavimento verranno restituiti i dettagli cancellati dall’usura del tempo: è appena cominciato il primo grande restauro nell’arco di secoli degli interni del Battistero di San Giovanni a Firenze.
L’Opera di Santa Maria del fiore, che cura il celebre monumento insieme a cattedrale e campanile di Giotto, ha allestito nelle scorse settimane grandi impalcature alle pareti marmoree: proprio oggi si sono svolti i primissimi interventi della vasta operazione di ripulitura di tutte le superfici, un lavoro ‘monstre’, del valore di oltre un milione di euro, che impegnerà per oltre un anno e mezzo una squadra di circa 20 restauratori esperti e comporterà delicate ed estese operazioni di recupero anche per colonne e mosaici.
Fino ad oggi, i restauri dentro il Battistero avevano riguardato singole parti degli arredi e delle strutture architettoniche. Ma il trascorrere dei secoli, tra l’accumularsi dei depositi di polvere e sporco, il fumo delle candele, gli appesantimenti di antiche manutenzioni, aveva portato ad un offuscamento generale della luminosità grandiosità degli interni del famoso monumento. Così, per la prima volta, è stato deciso di agire con un approccio complessivo: muovendosi su impalcature alte svariati metri, il team di restauratori con solventi e attrezzature apposite spazzerà via le incrostazioni di sporcizia e inappropriate stuccature cementizie; con particolari macchinari a getto di vapore torneranno a far ‘respirare’ il candore dei marmi e delle colonne; speciali ‘impacchi’ serviranno quindi a rafforzare la pietra e persino a ‘succhiare’ via i residui salini dell’alluvione del ’66, che ancora oggi contribuiscono a macchiare la naturale colorazione delle parti più basse delle pareti. Nella parte più alta, la ricca serie di mosaici dorati tardo duecenteschi che adorna tutto il perimetro del Battistero verrà ‘lucidata’, tessera per tessera, in modo da farli tornare a splendere.
Un’attenzione esclusiva, con tanto di ‘cantiere nel cantiere’ dedicato, verrà riservata allo Zodiaco medievale inscritto nel pavimento di pietra, su cui per otto mesi lavorerà un ulteriore staff di tre specialisti. Secoli di incessante calpestio lo hanno consumato, deteriorandone o addirittura cancellandone alcuni dettagli: per questo verrà certosinamente ripulito, consolidato e ‘ritoccato’, sia pure con grande rispetto, perché possa riacquisire tutte le piccole parti andate perdute nel corso del tempo. A tal fine verrà usato come modello di riferimento una riproduzione in scala dello stesso Zodiaco risalente all’Ottocento. In definitiva, si tratta di “un lavoro titanico, da far tremare i polsi, ma che passo dopo passo porteremo a termine come previsto – spiega la direttrice dell’interventi Beatrice Agostini. “Prossimo capitolo – annuncia – sarà il restauro dell’interno della cupola del Battistero, con tutti i suoi mosaici ducento-trecenteschi, ai quali nessuno finora ha mai messo mano”.
Fonte: ANSA.it