Centinaia di visitatori, due convegni, diversi workshop e presentazioni di libri, uno spazio laboratoriale dedicato ai più piccoli, degustazioni, un appuntamento di UNESCO Academy, 37 operatori culturali del territorio, 25 aziende enogastronomiche e artigiane, 5 tour operator e tanti esperti, studiosi e operatori del settore culturale. questi i numeri della sesta edizione di Barumini Expo del Turismo Culturale in Sardegna – che si è tenuto la scorsa settimana nel comune sardo, conosciuto per il sito archeologico nuragico di Su Nuraxi, Patrimonio Mondiale dell’UNESCO dal 1997.
“Questa edizione del nostro Expo, nato con l’intento di creare un momento di confronto tra le diverse realtà sarde dei beni culturali, dell’enogastronomia e dell’artigianato – ha spiegato Emanuele Lilliu, Sindaco del Comune di Barumini e president della omonima Fondazione – si è distinta per la presenza del sito Unesco della Val di Noto (Sicilia), del museo a cielo aperto di Minorca (Spagna) e di Matera Capitale Europea Della Cultura 2019, con i quali si è voluta stringere una collaborazione per la valorizzazione dei siti Unesco delle Isole del Mediterraneo. Abbiamo poi inaugurato l’innovativa mostra #NUHAR3D, proponendo un focus sulle nuove tecnologie applicate ai beni culturali, in cui sono stati presentati i progetti del Circo Massimo Roma, del Palazzo Ducale di Urbino, del Parco Archeologico dei Campi Flegrei di Napoli e del Polo Museale di Casa Zapata di Barumini. Siamo soddisfatti delle presenze esterne e del territorio e della risposta della nostra comunità, sempre attenta alle attività che promuoviamo e alle iniziative che la riguardano e che ha potuto così consolidare i propri rapporti con i siti culturali sardi, italiani ed internazionali.”
Sì perché la forza di Barumini è proprio quella: la comunità che la contraddistingue e che tutta, senza distinzioni di età, vi partecipa. Al centro di questo vortice c’è la Fondazione Barumini Sistema Cultura, nata nel 2006 per volontà del Comune di Barumini, e che ha in carico la gestione dell’intero patrimonio culturale del territorio in un sistema integrato tra il sito UNESCO, il Polo Museale Casa Zapata e il Centro di Comunicazione e Promozione del Patrimonio Culturale “Giovanni Lilliu”.
La Fondazione garantisce un’offerta culturale ampia e diversificata, che propone accanto ai servizi base di fruizione del Patrimonio una programmazione temporanea di qualità attraverso la progettazione di mostre e eventi culturali di rilevanza nazionale e internazionale. Queste attività hanno alimentato un significativo processo di sviluppo economico-culturale dell’intero territorio, accompagnato da una notevole crescita occupazionale: in un Comune di 1300 abitanti la Fondazione ha 60 dipendenti, tra cui archeologi, storici, architetti, operatori museali, ceramisti, manutentori, custodi, personale addetto ai servizi aggiuntivi (che fruiscono costantemente di corsi di aggiornamento e accrescimento professionale) ed è in grado di assicurare un’offerta culturale complessa e differenziata ad oltre 150.000 visitatori annui. Tale risultato è da ritenersi ancora più rilevante se si considera che le risorse della Fondazione Barumini sono rappresentate per il 40% da contribuzione pubblica della Regione Sardegna e, per il 60%, da autofinanziamento.
Portatori attivi del cambiamento di prospettiva di questo luogo i giovani che vi lavorano. “Quando mi è stato proposto di lavorare in Fondazione ero prossimo a trasferirmi per un altra opportunità di impiego. – ha spiegato S.P., trentadue anni – Ho voluto scommettere sulla prospettiva a lungo termine che questo progetto aveva, per quanto mi paresse anche un po’ visionario in principio, e sono rimasto. Ad oggi non avrei ragione di andare via da Barumini.”
Ma Barumini e il suo “Su Nuraxi” sono traino anche per l’alta formazione e la ricerca. Oltre alla consolidata collaborazione con l’Università di Cagliari, è stato presentato nel corso di Expo il nuovo corso permanente di scavo archeologico che si terrà a Barumini, realizzato dall’Accademia di Belle Arti di Sassari, per la creazione di figure professionali finalizzate alla tutela conservazione e valorizzazione del patrimonio archeologico e culturale.