Resta ancora da verificare la dinamica della deturpazione del gruppo scultoreo di piazza Demidoff a Firenze, oggetto di un atto vandalico inspiegabile da più punti di vista la scorsa settimana. Secondo le ricostruzioni, i vandali avrebbero scavalcato la recinzione, si sarebbero arrampicati sulla statua e poi, per motivi e con modalità ancora non chiarite, hanno staccato la testa di una delle statue e hanno divelto l’impianto elettrostatico di allontanamento dei piccioni della struttura. Nessuno ha assistito alla scena, quindi non esistono testimonianze, e il danno economico del gesto è stimato per circa 20.000 euro.
La scultura, realizzata nella prima metà dell’Ottocento da Lorenzo Bartolini, è un monumento commemorativo in marmo rappresentante il conte Nicola Demidoff e sotto quattro gruppi allegorici che rappresentano le sue virtù benefiche (leggi scheda).
“Quanto accaduto pone nuovamente in primo piano il fenomeno del vandalismo contro il patrimonio artistico che, purtroppo, è ancora molto frequente nel nostro paese e talvolta si realizza in atti estremamente efferati. – ha commentato Carlo Francini, Site Manager del sito UNESCO di Firenze e coordinatore scientifico dell’Associazione – A Firenze il monumento, restauro nel corso degli anni, ha visto la decapitazione del giovane Pluto, personaggio legato all’idea della ricchezza del mercante e grande possidente Demidoff, venuto dalla Russia a Firenze che tanto diede alla città. Il tema rimane sempre lo stesso: è importante la conservazione, è importante il restauro, ma è altrettanto importante far crescere la consapevolezza che questo è un patrimonio straordinario e nessuno si può permettere di danneggiarlo. Il tema del vandalismo sui monumenti è sempre esistito ed è particolarmente sentito in questo momento storico soprattutto a proposito di scenari esteri, sempre più di frequente in relazione a manifestazioni di rappresaglia politica. L’Italia, però, non è scevra da questi fenomeni: pochi giorni fa qui a Firenze abbiamo celebrato l’anniversario dell’attentato in via dei Georgofili, agli uffizi. E’ davvero importante tenere come punto fermo che il patrimonio culturale va difeso perché parte della nostra identità e che compie questi atti è una persona ignorante. Speriamo che si arrivino a chiarire le dinamiche dell’accaduto e soprattutto che si scopra chi è stato. L’idea del sindaco Nardella di parificare i reati contro il patrimoni culturale ai reati ambientali, che sono attualmente trattati con molta più severità. Poi resta il nostro compito, di chi come noi si occupa del Patrimonio mondiale, di far attecchire sempre di più l’idea che il Patrimonio mondiale è cultura ma anche vita delle comunità, è un’eredità che lega persone di provenienza e storia diverse, di qualsiasi appartenenza culturale o religiosa esse siano e un danno ad un monumento o luogo è, in realtà, un danno per tutta l’umanità.”